lunedì 17 novembre 2008

PUNTI DI VISTA


Questa e mail del signor Enzo Antonacci (anteo-chf@hotmail.it) inviata al CNV il 9 novembre 2008 ci è stata segnalata da un nostro aderente.


Complimenti!
Ci siete riusciti! L'Eni lascia l'Abruzzo dopo oltre 60 anni. Non è una vittoria ma il risultato della vostra campagna denigratoria imbottita di notizie false che ha facile presa sulla gente.
Così riuscite a tenervi a galla, altrimenti cosa sareste senza il vostro terrorismo ambientale?
Volete risolvere i problemi a pane onte e vine negando all' Abruzzo un gettito di milioni di Euro proventi dalle royalities del petrolio e che se saggiamente re investiti avrebbero creato migliaia di posti di lavoro.
Difendete la massa di "cafoni" che inquinano senza pudore le campagne e le acque dei fiumi.
Guardate il lungomare di Francavilla dove l' edilizia non certo "popolare" continua a fare scempio con il beneplacido di qualche politico schierato con voi, è uno spettacolo unico in tuttal la costa italiana !. Certo è più facilela prendersela con una fabbrichetta di campagna chiamata pomposamente Centro Oli e che inquina meno delle vostre fetenti scorregge!Avete fatto delle foto ai vecchietti di Viggiano diffondendo timori e paure infondati. Questa è un azione da codice penale che meglio di tutto identifica che gente siete. Spero che un giorno la gente si renda conto, ma i danni saranno già fatti. Esprimo la mia solidarietà ai colleghi e alle famiglie abruzzesi che sono stati trasferiti in altre sedi fuori dall' Abruzzo. Potranno tornare in vacanza (forse) tra le pecore e i cafoni a gustare pane onte e vine.
Enzo Antonacci
Dipendente Eni dal 1970.
-31 anni di presenza in svariate sedi all' estero
- 18 anni di esperienza come responsabile di impianti di trattamento oli e gas acidi per idrogeno solfidrico
-... bella presenza, ottima salute.


QUESTA LA RISPOSTA

Gentilissimo signor Enzo Antonacci,

sono d'accordo con lei e penso di parlare a nome di tutti i nostri simpatizzanti ed aderenti dicendo che amministratori e politicanti incapaci, se non peggio, hanno iniziato da anni un processo di devastazione del territorio abruzzese e come dice lei Francavilla (ma purtroppo non solo Francavilla) ne è un chiaro esempio; a nostro avviso anche le discariche di spazzatura prodotta altrove ma smaltita in Abruzzo, per la ricchezza di pochi ed il disagio di molti, contribuiscono a questo degrado ed il centro di desolforazione di Ortona (il così detto centro oli) aggraverà questa situazione di degrado.

E non mi tiri fuori anche lei la storia dei posti di lavoro!

Il centro oli occuperà 29 tecnici provenienti da fuori, questa affermazione è dell'ingegner Fiorillo dell'ENI che lei sicuramente conosce ed è stata registrata da tre telecamere in occasione del forum di Pescara dello scorso luglio dove se ben ricordo era presente anche lei.

L'ENI usa ciclicamente questa minaccia dell'abbandono del sito di Ortona da diversi anni per avere ulteriori concessioni e spazi di manovra sul territorio, è già successo per esempio nel 2001 quando per evitare il ridimensionamento del sito di Sant'Elena venne firmato a Roma da esponenti politici ed amministratori abruzzesi il permesso per la costruzione di un non meglio definito "centro oli". Una volta ottenuta la concessione i lavoratori mi risulta siano stati spostati comunque con il bene placet di tutti, sindacati compresi.

Mi dicono che i politici si siano scusati dicendo che non sapevano cosa firmavano: io personalmente quando penso a questo episodio provo il desiderio di chiedere la cittadinanza di Disneyland!

Mi risulta anche che ci furono ben 10 proposte per rilevare il sito di Sant'Elena da varie aziende oltre che dalla Protezione Civile che avrebbe creato 150 nuovi posti di lavoro.

Per quanto ne so non mi risulta che qualche aderente o simpatizzante del nostro movimento o di altre associazioni abbia un passato da ambientalista a tempo pieno e/o da terrorista .

Chiarito il fatto che nessuno di noi fa terrorismo ambientale le confido che passare ore ed ore del mio tempo ad informare i cittadini attraverso proiezioni, dibattiti, articoli ed interventi televisivi sul declassamento dell'Abruzzo non era tra i miei progetti. Io personalmente sono venuto in Abruzzo per godermi il paesaggio, la gentilezza dei suoi abitanti, conoscere e tramandare con il mio lavoro le tradizioni di questa bellissima regione; e poi mi piace andare per boschi e monti, pescare, giocare a golf nel campo di Miglianico, bearmi della qualità dei prodotti alimentari abruzzesi e gustando vini favolosi ma ancora non adeguatamente conosciuti.

Tutte queste cose sono una prerogativa dell'Abruzzo ed hanno un valore immenso, modernissimo perché esprimono una parte non delocalizzabile dell'economia del futuro; sono prerogative convertibili in denaro e quindi in lavoro, solo usando l'intelligenza e soprattutto l'onestà ed il buon senso.

E' il caso delle energie alternative che in Germania, per esempio, hanno creato una nuova branca industriale con 200 mila nuovi posti di lavoro, non posti per disoccupati ma posti di lavoro qualificati per tecnici, progettisti ed economisti dotati di fantasia.

Proprio così, la fantasia, la creatività e la ricerca sono i veri cardini dell'economia; un bullone lo possono fare tutti, ma passare dal bullone ad un aereo o ad una Formula 1 ne converrà, è tutta un'altra storia!

Lei contrappone a tutto questo un'economia industriale che appartiene agli anni 60 quando c'era ignoranza, povertà e disagio sociale e l'ENI, certamente in buona fede, aveva costruito gli alloggi per i suoi tecnici della raffineria di Gela praticamente dentro la raffineria stessa con tanto di piscina e anche campi da tennis.

Vada a Gela, domandi agli abitanti cosa ne pensano, oggi, della raffineria; ma stia attento a chi farà le sue domande, deve cercare di evitare (e vedrà che sarà molto difficile) tutti quelli che hanno in famiglia casi di tumore, bambini cerebrolesi o con deformazioni all'apparato genitale (per sostenere una possibile conversazione si informi prima di partire su cosa sono i distruttori endocrini).

Tornando all'Abruzzo mi indichi invece chi è disposto a sciare, pescare e giocare a golf sotto la cappa di un cielo pieno di idrogeno solforato ed inquinato giorno dopo giorno dall'emissione di una tonnellata e mezzo di esalazioni puzzolenti e nocive.

Certo anche l'agricoltura inquina, come qualsiasi attività industriale ma quando l'inquinamento avrà avvelenato le acque ed i prodotti alimentari e giorno dopo giorno avrà reso sterili gli animali ed il genere umano cosa crede che penseranno i superstiti di lei e di tutti coloro che per non informarsi si sono fatti trainare dai carri dei potenti?

E poi non capisco perché chiama con disprezzo cafoni gli agricoltori ed offende chi per puro senso civico si batte per la tutela del territorio e la salute dei suoi abitanti, anche di quella sua, dei suoi figli e dei suoi nipoti perché la morte è inesorabile e prima di procedere non chiede chiarimenti in merito alle opinioni personali, di vedere tessere di partito e del sindacato. A Roma dicono che la dama nera quando arriva 'ndo coje, coje eppoi so'cavvoli tua!

Insomma non capisco proprio l'astio e l'acredine della sua lettera e l'uso di termini e toni che mi permetto di farle notare non mettono in buona luce la causa che lei vorrebbe sostenere.

Io sono sicuro che lei sia giustamente orgoglioso della sua vita lavorando per l'ENI ma questo non giustifica i toni offensivi che lei usa verso chi la pensa diversamente da lei e che investe il proprio tempo ed il proprio denaro per sviluppare l'impegno civico di una regione in gran parte ancora dominata dal qualunquismo.

Se l'ENI vuole restare qui o in Basilicata non lo fa certo per distribuire lavoro con concetti di benficenza; cerchi di sapere tra i suoi amici all'interno dell'ENI quali sono i parametri che si utilizzano per classificare un territorio, o come si dice oggi, dargli un rating! Legga come la Petroceltic definisce ai suoi azionisti la scelta di scendere dall'Irlanda in Abruzzo.

Ma nonostante tutto signor Antonacci io l'ammiro per avere avuto il coraggio di scrivere e di confronatrsi con una realtà diversa e di cui io le consiglierei di approfondire la conoscenza; se lei mi darà la possibilità le farò omaggio di una paio di video sull'argomento, video che vorrei magari commentare insieme a lei, davanti ad un buon bicchiere di montepulciano ma lontano, molto lontano da tutto ciò che può essere identificato come un pozzo di petrolio ed una raffineria.

In pratica, per ora, dovunque qui in Abruzzo e vedrà che poi anche lei si augurerà per sempre.

Cordialmente

Antonello Tiracchia

(abruzzese per scelta e libero per vocazione)


1 commento:

wanadobee ha detto...

qualcuno svegli il signor Enzo dal suo lungo sonno.

E' questo quello che si arriva a pensare dopo 30 anni al servizio dell'Eni ? Aiuto....