mercoledì 2 dicembre 2009

QUANDO IL SAGGIO INDICA LA LUNA, LO STUPIDO GUARDA IL DITO


A proposito delle incomprensibili manifestazioni di giubilo in merito alla grande campagna mediatica sul nuovo Disegno di Legge che dovrebbe impedire lo scempio petrolifero dell'Abruzzo e del suo mare riceviamo questa nota dall'avv. Enrico Graziani*.


Un giudizio sul recentissimo disegno di legge regionale di modifica alla L.R. n. 2 del 10.03.2008, novellata dalla L.R. n. 14 del 15.10.2008.

L’obiezione fondamentale è la seguente: avendo in buona sostanza lo Stato riservato a sé la materia dell’energia, il divieto da parte della Regione dell’attività di prospezione, ricerca, estrazione e prima lavorazione di olio combustibile è illegittimo, così come lo era nella precedente normativa in materia, impugnata davanti alla Corte costituzionale con rilievi non superabili, come del resto si ammette nella lettera di accompagnamento del d.d.l. al Direttore della Direzione Affari della Presidenza. Ed anzi tale illegittimità è aggravata.

Al riguardo va detto che potrebbe essere utile solo il rifacimento del piano paesistico.

In realtà l’obiettivo evidente del disegno di legge regionale in questione è solo quello di allentare la stretta da parte di forze diverse e crescenti e sopire l’allarme dell’opinione pubblica che si andava diffondendo velocemente soprattutto a motivo della nostra instancabile attività di proiezioni di dvd sul petrolio e di raccolta delle firme..

Insomma si tratta di un disegno di legge-propaganda che, peraltro, non riguarda – né potrebbe essere altrimenti - la ricerca e l’estrazione di olio combustibile in mare: giova ricordare che la desolforazione può essere fatta anche sulle piattaforme. Un disegno di legge, tuttavia, che rivela la difficoltà in cui si dibatte il Governo regionale, costretto a riconoscere di fatto la giustezza della battaglia portata avanti da diverse associazioni e da alcun forze politiche. Con esso il Presidente Chiodi e la Giunta regionale cercano di riprendere l’iniziativa per sfuggire all’assedio cui sono sottoposti. E sembra che, al primo impatto, il tentativo di sparigliare le carte sia riuscito,almeno dal punto di vista mediatico.

In realtà ciò che può salvare la nostra terra è solo LA REVOCA da parte del Governo di tutte le concessioni, che può essere ottenuta solo con la forza irresistibile dell’opinione pubblica, come è avvenuto in Brianza.

Perciò ciò che dobbiamo chiedere alla maggioranza di centro-destra alla Regione è che faccia ogni possibile pressione sul Governo nazionale di centro-destra - cosa che finora non ha fatto - per ottenere la revoca della concessioni, di tutte le concessioni.

Per questo non solo non dobbiamo fare pause nel nostro impegno, ma anzi dobbiamo intensificarlo.

Enrico Graziani


(*)

L'Avv. Enrico Graziani, già Senatore della Repubblica per due legislature, negli anni '70 è stato uno dei più attivi artefici della vittoria dei cittadini abruzzesi contro l'insediamento della Sangro Chimica - una società per azioni costituita a Chieti presso lo Studio del notaio De Cinque e che aveva tra i suoi patrocinatori anche l'ex ministro Remo Gaspari - che voleva costruire una gigantesca raffineria nella Val di Sangro.


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