martedì 23 marzo 2010

ORA BASTA









Canosa Sannita - Martedi 16 marzo.
A Canosa Sannita vivono circa 1500 anime, metà delle quali era presente ad una assemblea pubblica inerente la petrolizzazione dell’Abruzzo, organizzata dagli instancabili Giusto Di Fabio e Gabriele Di Clerico che hanno dato vita ad nuovo movimento.

Tante erano le autorità presenti, tra cui il Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, il Presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, l’ex Presidente Tommaso Coletti, il Consigliere provinciale con delega al petrolio Franco Moroni, i Consiglieri regionali Emilio Nasuti e Camillo D’Alessandro, il Sindaco di Lanciano Filippo Paolini, quello di Francavilla Nicolino di Quinzio, alcuni Sindaci dei comuni della Frentania e della Maruccina, docenti universitari e rappresentanti delle più importanti associazioni di categoria, associazioni ambientaliste e movimenti di cittadini, tra cui il nostro.

Tutti gli interventi sono stati più o meno interessanti ma, non ci crederete, la considerazione più importante è stata quella dell’ex presidente Tommaso Coletti.
Dice Coletti “questa sera c’è un grande assente, la politica nazionale, i 21 parlamentari abruzzesi di destra e di sinistra oggi hanno perso una grande occasione. Nessuno di loro è presente e questo è gravissimo. Solo loro possono tirarci fuori da questo pasticcio semplicemente chiedendo al governo nazionale di non declassare la nostra regione in distretto minerario, come del resto è già avvenuto in Lombardia, Veneto, Piemonte e Toscana.

Chissà cosa ne pensa l’On. Daniele Toto, eletto in Abruzzo per rappresentare tutti gli abruzzesi ed in realtà esponente di lobby come dimostra la sua interrogazione parlamentare che ha dato il via alla prima impugnativa da parte del governo centrale alla prima legge blocca petrolio votata all’unanimità dal Consiglio Regionale nel marzo del 2008.

Nuovo Senso Civico è da mesi che chiede un confronto con la politica!

L’intervento del Sindaco di Lanciano Filippo Paolini riguardo alla politica ha rincarato la dose quando ha affermato di non fidarsi troppo dei politici, a cui certamente non andrebbe affidata questa cambiale da spendere a Roma.

Paolini, rivolgendosi alla platea, dice: “Chi veramente può cambiare le sorti di questa Regione siete voi che al posto di restare a casa a vedere la partita dell’Inter,o passare qualche ora in più con i vostri figli o semplicemente sdraiati in poltrona dopo una giornata di lavoro, avete scelto di essere qui questa sera. Solo la mobilitazione della gente potrà indurre la politica a fare gli interessi dei cittadini”

Come ben sappiamo questo è maledettamente vero!

Il momento dei convegni, dei dibattiti, e delle assemblee è finito. Ora tutti sono informati, tutti sono a conoscenza del progetto demenziale architettato nei salotti romani sulla pelle dei cittadini abruzzesi con la becera convinzione che gli abruzzesi non avrebbero alzato un dito per difendere il loro territorio.

Del resto l’Abruzzo è un territorio privilegiato della camorra, spesso socia occulta di molti imprenditori locali, che qui ha installato diverse discariche di prodotti tossici, spesso abilmente occultate e tutelate da connivenze insospettabili.
L’Abruzzo, ironicamente definita Regione Verde d’Europa, ha nascosto per decenni la più grande discarica abusiva d’Europa, ha dato da bere per anni a decine di migliaia di cittadini acqua inquinata, ha rilasciato i permessi per una gigantesca discarica d’amianto ad Ortona, tollera con disinvoltura i concimi avvelenati nella Val di Sangro, la diossina nella Val Pescara, si inorgoglisce per una nuova Turbo gas ad Ortona, un inceneritore nel comune di Ortona, un altro inceneritore a Castel Frentano… l’Abruzzo è una regione fantastica per fare soldi sulla salute dei suoi abitanti.

Ora basta, se abbiamo ancora un po’ di dignità e di orgoglio questo è il momento di dimostrarlo.

Siamo alla resa dei conti, la giunta Regionale per ignoranza, distrazione o altro non è dalla nostra parte, lo stesso dicasi per il governo nazionale; il degrado ambientale abruzzese lo possono arginare solo i cittadini abruzzesi.

Se ci riusciremo potremmo dire essere uomini prima ancora di essere genitori o figli e soprattutto cittadini onesti.

Sarà una lotta dura e lunga, la Sangrochimica insegna, ma solo così riusciremo a fare pressione sulla politica affinché torni ad essere nobile e di conseguenza fare gli interessi della collettività e non solo quelli di pochi a discapito dei tanti.

Saremo pertanto vicino a tutti gli uomini politici di buona volontà, e con lo stesso impegno saremo spietati con i falsi, gli ipocriti, i collusi e gli ignoranti.

Si comincia domenica 18 aprile a San Vito. Ci sarà un presidio davanti la costa dove sorge il pozzo Ombrina Mare con annesso il Centro Oli Galleggiante. Saranno presenti stand di prodotti tipici, verranno organizzate passeggiate lungo l’ex tracciato della ferrovia, alcuni gruppi musicali si alterneranno fino a sera.

Si continua l’8 maggio a Lanciano, sarà la volta di una manifestazione vera e propria con la partecipazione degli studenti che organizzeranno uno sciopero generale, le associazioni delle categorie produttive, i sindacati, le associazioni, i movimenti di cittadini, i partiti e tutti i politici di buona volontà senza distinzione di appartenenza a cominciare dal Pres. Della Prov. Di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e al Sindaco di Lanciano F. Paolini che hanno voluto questa manifestazione per dare un messaggio forte anche all’interno dei loro schieramenti politici.


Non restate indifferenti, fate circolare le informazioni perché la libertà nasce dalla conoscenza.

J.F. Kennedy disse: “non chiedete cosa può fare il vostro Paese per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro Paese”

E noi aggiungiamo, nulla è perduto perché le uniche battaglie perse sono quelle che si abbandonano.

giovedì 11 marzo 2010

Petrolchimico Priolo-Melilli-Augusta, la Corte di Giustizia Ue condanna i petrolieri: chi inquina paga

Chi inquina paga.

E' questa la conclusione della Corte di Giustizia europea a proposito dei ricorsi presentati da Raffinerie Mediterranee (ERG) SpA, Polimeri Europa SpA, Syndial SpA e ENI SpA. Le sentenze sono state pubblicate oggi e sono la C-380/08, C-379-08 e la C-378-08.

L'inquinamento del polo petrolchimico di Priolo-Melilli-Augusta , un territorio che sarebbe dovuto essere a vocazione naturalmente turistica è stato brutalmente riconvertito in industria pesante con la numerosa presenza e avvicendamento di imprese del settore degli idrocarburi e petrolchimico.

Le autorità amministrative italiane hanno imposto alle imprese che si trovano lungo La Rada di Augusta di disinquinare i siti avendo dichiarato il territorio di Priolo "sito di interesse nazionale a fini di bonifica". Le imprese coinvolte hanno presentato ricorso e il TAR della Sicilia ha rinviato la decisione alla Corte di Giustizia europea. Oggi le sentenze che stabiliscono il principio per cui chi inquina paga. Scrive la Corte:

Nella sentenza odierna, la Corte giunge alla conclusione che la direttiva sulla responsabilità ambientale non osta a una normativa nazionale che consente all’autorità competente di presumere l’esistenza di un nesso di causalità tra determinati operatori e un inquinamento accertato, e ciò in base alla vicinanza dei loro impianti alla zona inquinata.

Se si trattasse di una sfida sportiva sarebbe bello tra qualche anno, quando la Corte di Giustizia europea condannerà le imprese e speriamo i politici che hanno inquinato irrimediabilmente la nostra Regione poter dire "NOI L'AVEVAMO DETTO", ma non è questo che ci interessa.

Quando arrivano le sentenze di solito è già tutto perduto, salute, economia sono ormai spacciate.

Noi lotteremo affinchè questa soddifazione delle sentenze postume non ci sia mai data.

Certo molto dipenderà dall'impegno di ogni singolo cittadino abruzzese e di conseguenza da tutti i rappresentanti del popolo, dall'ultimo Consigliere Comunale del più piccolo paese fino al Presidente della nostra Regione.

A tutti gli Amministratori pubblici lanciamo un messaggio importante "Non molleremo mai" e state certi non ci limiteremo solo a scrivere sui blog, organizzare conferenze e raccogliere firme.

Più il pericolo si avvicina più il livello della lotta si alza, sempre nel rispetto della legge.