martedì 22 giugno 2010

UN PICCOLO SACRIFICIO PER UN GRANDE IMPEGNO "SALVARE L'ABRUZZO"


Nuovo Senso Civico ha organizzato 2 autobus che partiranno alle 13.30 piazzale della Pietrosa area pulman. Raccomandiamo puntualità

mercoledì 9 giugno 2010

Il Comitato Abruzzese Beni Comuni ci comunicca che:

Questo e' il sito per simulare la macchia aggiornata a seconda della posizione geografica di interesse:
http://www.ifitwasmyhome.com
Inserendo una località sul campo location (ad esempio, Palma, Malta, Pantelleria, ecc) è possibile "spostare" la macchia in qualsiasi altro punto.

Ecco cosa succederebbe se ci fosse un incidente petrolifero nell’Adriatico


ABRUZZO. Il gravissimo incidente alla piattaforma della British Petroleum nel Golfo del Messico ha fatto emergere tutta la pericolosità delle ricerche petrolifere in mare, rafforzando le preoccupazioni manifestate ormai da anni dall’ampio movimento che si batte contro la deriva petrolifera che sembra aver colpito l’Abruzzo.
Visto che per l’Abruzzo nessuno riesce a dare una parola certa sulla fine definitiva dell’era della petrolizzazione il Wwf oggi prova a fare una simulazione e sposta l’enorme chiazza di petrolio che lambisce le coste del golfo del Messico in Adriatico.
E l’impatto visivo lascia il segno.
«Il disastro che si verificherebbe», dice il Wwf, «emerge chiaramente dalla semplice sovrapposizione, nel rispetto delle proporzioni, della macchia petrolifera su una cartina del Mare Adriatico. Si comprende chiaramente che si assisterebbe Alla morte di tutto il Mare Adriatico che, oltretutto, ha fondali molto più bassi ed un ricambio molto più limitato di quello del mare antistante le coste della Louisiana».
Ad oggi circa 6.000 km2 di costa abruzzese sono interessati da richieste ed autorizzazioni di concessioni per ricerca ed estrazione di idrocarburi.
«Certamente le quantità e la profondità della piattaforma nel Golfo del Messico non sono paragonabili con le situazioni che interessano la nostra costa», dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia, «ma è del tutto evidente quanto sarebbe devastante un incidente anche di più modeste dimensioni in un mare chiuso come il nostro Mare Adriatico. Non solo la costa abruzzese sarebbe devastata, ma in pratica tutta la costa adriatica verrebbe compromessa per anni ed anni».
Grazie a Assunta Di Florio che ha fatto girare questa notizia