lunedì 31 gennaio 2011

LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE!!



I sottoscritti ex parlamentari hanno dato incarico ad Alessandro Lanci, Presidente Regionale di Nuovo Senso Civico di trasmettere agli organi di informazione il seguente comunicato:

L’avvenire dell’Abruzzo non sarà il petrolio
Sabato 29 gennaio quasi tutti gli organi di informazione regionali hanno pubblicato un articolo sulla necessità di salvare l’industria del petrolio e nel quale si dava notizia di un accordo intervenuto tra Confindustria di Chieti e i segretari provinciali dei sindacati Cisl, Uil e Ugl per mettere in atto azioni congiunte per rimuovere gli attuali blocchi autorizzativi.
Nel contempo perveniva all’Associazione Nuovo Senso Civico una lettera della FIOM-CGIL, nella quale, tra l’altro, “si ringrazia l’Associazione per le numerose battaglie condotte contro la petrolizzazione in Abruzzo. La FIOM considera ogni manifestazione in tal senso importante per la salvaguardia del patrimonio naturalistico della nostra Regione, a chiara ed evidente vocazione turistica. La FIOM considera indispensabile la costituzione di un grande fronte comune, che sia esso capace di respingere al mittente l’aggressione attuata in questi mesi al valore aggiunto che il patrimonio naturalistico della nostra cara regione detiene. E’ necessaria la continua ricerca degli equilibri indispensabili per lo sviluppo industriale eco-sostenibile. Va inoltre ricordata la battaglia contro la Sangro-Chimica che determinò poi, lo sviluppo industriale del Sangro.
Gli insediamenti petroliferi deturpano e violentano i territori, determinando ripercussioni negative sulle imprese sensibili alle condizioni ambientali (pesca, viticultura, agricoltura in generale, turismo, enogastronomia, servizi legati a questi settori). E’ auspicabile quindi, intensificare le mobilitazioni a protezione delle già trascurate condizioni naturali”. La verità è che, come l’esperienza avrebbe dovuto insegnare, i posti di lavoro nell’industria petrolifera sono sempre molto pochi, ed anzi sono molto più quelli che distrugge che quelli che crea. Sono noti tra i tanti, gli esempi di Falconara, della Basilicata o della Sicilia. Ed inoltre la petrolizzazione finisce per disincentivare anche le industrie manifatturiere, che preferiscono territori non inquinati (oltre che privi di criminalità organizzata).
Senonché la Confindustria, sorda a tutto questo, pensa di risolvere i problemi occupazionali della nostra regione con l’industria petrolifera. Anche la Sangro Chimica, che voleva installare una gigantesca raffineria in Val di Sangro, prometteva – visto che promettere non costa nulla – tremila posti di lavoro. Le popolazioni non hanno abboccato ed hanno lottato per ben cinque anni ed alla fine hanno vinto. E se nel Sangro è venuta la SEVEL – che aveva dichiarato di essere incompatibile con la vicinanza di un impianto petrolchimico – lo si deve al fatto che la Sangro Chimica è stata scacciata. Ma c’è di più: le compagnie petrolifere che stanno dando l’assalto all’Abruzzo e al suo mare sono piccole società straniere che hanno capitali di poche migliaia di Euro e che pertanto, in caso di incidenti, peraltro piuttosto frequenti, impiegherebbero giusto cinque minuti per mettere in liquidazione la Compagnia.
Per quel che riguarda il problema del grave inquinamento che investirebbe l’Abruzzo, ebbene, il Presidente della Confindustria Primavera proclama che “il problema ambientale non esiste”, poiché “il sistema ambiente in Abruzzo è già al collasso”. Quindi tanto vale dare a questo sistema il colpo di grazia: questo è in buona sostanza il ragionamento della Confindustria.
Di fronte ad affermazioni che si commentano da sé, noi diciamo che questo progetto di petrolizzazione della nostra terra non passerà poiché noi solleveremo l’intero Abruzzo contro di esso. Nuovo Senso Civico e l’Associazione Difesa Beni Comuni hanno raccolto contro la deriva petrolifera, al prezzo di una immane fatica, ben cinquantamila firme, che presenteremo entro pochi giorni alla stampa e con le quali inonderemo governo nazionale ed enti e regione. E le generazioni future ci ringrazieranno, così come oggi ci ringraziano per la vittoriosa lotta contro la Sangro Chimica. Concludiamo con un appello a tutte le forze politiche perché contrastino la posizione del presidente della Confindustria e si impegnino, come già avvenuto in passato, a cercare altre strade per risolvere il problema dell’occupazione. Su questa posizione ci sono anche tutte le associazioni che si battono contro la deriva petrolifera.
Enrico Graziani, Angelo Staniscia, Antonio Ciancio,
Guido Di Mauro, Amedeo D’Addario.

sabato 29 gennaio 2011

UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA...


Il Presidente di confindustria Chieti,Paolo Primavera, oggi insieme ad alcune sigle sindacali, ha rilanciato il progetto di petrolizzazione dell'Abruzzo, sfornando dati sull'occupazione in merito alle attività petrolifere a cui ovviamente non crede nemmeno lui.
Più che rilanciare l'attività petrolifera farebbe bene a rilanciarsi in... e magari cominciassero, gli imprenditori, a lavorare veramente come i loro colleghi europei e americani, con progetti industriali che veramente portino occupazione, benessere per tutti, industriali compresi,salvaguardando la salute dei cittadini.
A proposito c'è stato un grave incidente petrolifero in sardegna, avete sentito qualche telegiornale parlarne?
Forse potete provare su qualche giornale o TV di confindustria!!!magari sarete più fortunati

Diamo un consiglio al Presidente Primavera e a i suoi amici sindacalisti,organizzatevi una bella gita nel Comune di Vedelago (TV). Un eccellente progetto industriale ha permesso di organizzare una raccolta differenziata al 95%, trasformando i rifiuti in una risorsa, se da un diamante non nasce nulla dalla raccolta differenziata può nascere qualunque cosa, dalle sedie, ai materiali edili, alla pavimentazione per interni e prefabbricati. Il Centro Riciclo di Vedelago è la dimostrazione che lo smaltimento rifiuti può diventare gratuito con la raccolta differenziata. Se gli inceneritori producono malattie, il riciclo dei rifiuti produce occupazione. Vedelago crea un indotto di 9.200 persone. E' necessario un Centro Riciclo come Vedelago in ogni provincia. La bolletta della spazzatura va incenerita, non i rifiuti. I comuni del consorzio di Vedelago oltre a beneficiare dell'occupazione prodotta, ai cittadini applicano una tassa per lo smaltimento rifiuti un quinto di quello che paghiamo noi.
Sappiamo bene che per attuare questi progetti bisogna studiare e applicarsi, per voi questo è molto difficile, provateci, magari se il vostro cervello è impegnato a lavorare su qualche serio progetto, sparerebbe meno cazzate.
Possiamo spezzare la nostra dipendenza dal petrolio.
Dobbiamo appoggiare queste innovazioni.

DAL BLOG DI MARIA RITA D'ORSOGNA, CHE RINGRAZIAMO

Possiamo spezzare la nostra dipendenza dal petrolio.
Dobbiamo appoggiare queste innovazioni.

E' per questo che ho chiesto al Congresso di eliminare
i miliardi di dollari pubblici che diamo alle ditte petrolifere.
Non so se l'avete notato, ma stanno facendo bene anche da soli.

Per cui, invece di sovvenzionare l'energia di ieri,
investiamo in quella del domani.

Il presidente Obama,
discorso alla nazione, 25 Gennaio 2011


Marea nera a Platamona, interdetti chilometri di spiagge.
Sospinto dalla corrente, l’olio combustibile finito in mare dall’E.On di Porto Torres sta per raggiungere Castelsardo. La marea nera è molto più consistente del previsto e i sindaci di Sassari, Porto Torres e Sorso hanno vietato l’accesso alle spiagge sino a quando non saranno ripulite. Una taskforce sta raccogliendo il catrame in grandi buste nere che poi dovranno essere smaltite come rifiuti speciali. La magistratura ha aperto un’inchiesta e attende il primo rapporto da parte della Capitaneria di porto. Forse già oggi i primi indagati
di Gianni Bazzoni

Le operazioni di bonifica a PlatamonaSASSARI. La paura è quella di un ritorno al passato, quando la grande industria stava nascendo e lasciava segni indelebili in mare e sulle spiagge. «Catrame», dicevano a Porto Torres, Platamona e Marina di Sorso. Ora il «timbro nero» dell'inquinamento arriva da un'altra direzione, da una condotta della centrale E.On di Fiume Santo. Migliaia di litri di olio combustibile riversati in mare da una tubazione in banchina, dove era ormeggiata una petroliera che pompava combustibile per i due vecchi gruppi della termocentrale, dei primi Anni Ottanta, tenuti in marcia a colpi di deroghe.

L'olio combustibile è uscito da un foro grosso quanto uno spillo (difficile da vedere in un punto dove c'è una "frattura del masso"), quando gli operatori se ne sono resi conto il mare aveva già cambiato colore e l'olio denso viaggiava verso il largo. Diecimila litri - secondo E.On - molti di più secondo le prime valutazioni dei tecnici che hanno cominciato a studiare il problema. Ed è l'incertezza, l'approssimazione e l'apparente tranquillità che preoccupano.

LEGGI Marea nera, una settimana per le bonifiche | Marea nera a Platamona | Il sindaco di Sorso: "Dobbiamo bloccare le chiazze"
GUARDA Le foto del disastro ambientale

Il fenomeno è grave e la procura della Repubblica di Sassari ha aperto una inchiesta per accertare le cause dell'ennesima emergenza ambientale nel Golfo dell'Asinara e individuare le responsabilità. Il caso è stato affidato dal procuratore capo Roberto Saieva al sostituto Paolo Piras e già oggi potrebbero esserci i primi iscritti nel registro degli indagati.

Appena la Capitaneria di porto di Porto Torres - che procede nell'inchiesta - avrà depositato un rapporto sull'accaduto. L'ipotesi è che in mare siano finiti almeno 30mila litri di olio pesante, roba che lascia il segno. Il combustibile, guidato dalle correnti, ha vagato in mare aperto e si sta spiaggiando - con il passare delle ore - tra Porto Torres, Platamona e Marina di Sorso, ma potrebbe arrivare fino a Castelsardo. Sono stati avvistati i primi gabbiani morti, «paralizzati» dopo il bagno di olio combustibile.

Sulla sabbia blocchi di catrame grandi come palloni da basket. Non è un bello spettacolo, ed è solo una magra consolazione che l'incidente sia capitato d'inverno e non in piena estate, quando il litorale è invaso da migliaia di bagnanti.

E' emergenza totale, comunque. I sindaci di Sassari, Porto Torres e Sorso - Gianfranco Ganau, Beniamino Scarpa e Giuseppe Morghen - ieri pomeriggio hanno emesso le ordinanze per vietare l'accesso alle spiagge sino a quando non saranno ripristinate le condizioni di normalità. Si tratta di una misura legata alla potenziale pericolosità del materiale finito in mare (classificato R45, quindi tra quelli cancerogeni). Non c'è certezza sulla quantità di combustibile disperso accidentalmente, sicuramente senza trovare ostacoli perchè le panne galleggianti - secondo quanto emerso finora - non erano presenti nel tratto dove si è verificata la perdita.

«Gli addetti di E.On si sono accorti del problema solo quando il materiale è emerso a galla - ha detto il sindaco Gianfranco Ganau - chiediamo totale chiarezza sull'accaduto».

domenica 23 gennaio 2011

A SECONDA DI COME SOFFIA IL VENTO


FOTO SANSIFICIO DI GROTTAMMARE

A seconda di come soffia il vento, bisogna tapparsi il naso per i miasmi del sansificio Vecere nel Comune di Treglio, che invadano Lanciano e i paesi limitrofi, creando problemi di vivibilità a causa del puzzo oleoso sprigionato dai fumi densi e biancastri della sua ciminiera.
Nelle vicinanze dell’impianto una nera patina oleosa copre davanzali, panni stesi ad asciugare, auto, insegne pubblicitarie, campi e colture agricole.
L' apprensione maggiore dei residenti è sapere se i problemi respiratori, bruciori agli occhi che spesso si avvertono, sono imputabili alle emissioni del sansificio o ad altro.
La domanda è: quali e che tipo di sostanze vengono emesse?
La preoccupazione è in particolare per i vapori di esano, solvente di riconosciuta tossicità utilizzato per estrarre olio dalla farine oleose.
Oltre i vapori di esano i sansifici emettono in atmosfera polveri (pm10 ed altre), ossidi di Azoto, acido cloridico, sostanze organiche volatili e ossidi di zolfo.
Sostanze di cui si occupa il DPR n.203/1988 “Attuazione delle direttive CEE nn. 80/779 – 82/884 – 84/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell’aria, relativamente a specifici agenti inquinanti e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell’art.15 della L. 16 Aprile 1987, n. 183″.
Non ci risulta che i Sindaci della Frentania, che per legge devono garantire la salute dei cittadini, abbiano chiesto all’ARTA della regione Abruzzo, di effettuare controlli sulle emissioni dei sansifici per verificare se vengono rispettate le normative.
Il Sindaco è il tutore della salute dei suoi cittadini, e per senso di responsabilità e di dovere civico, non può permettere, né tollerare, che agenti nocivi ledano il bene più prezioso, costituito dalla salute e garantito dall’art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana.
La Regione Puglia con la L.R. n.7 del 22.01.1999 , in materia di emissioni odorifere derivate dai sansifici, si è data una normativa con la quale si pongono i limiti all’emissione delle sostanze di cui sopra.
In attesa che la Regione Abruzzo disciplini una materia tanto importante e delicata, l’unica salvaguardia dei cittadini è affidata all’art.674 del codice penale, che recita: “Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a duecentosei euro”. UN PO’ POCO.
Pertanto, oltre a insistere acché la Regione Abruzzo si decida a varare una disciplina completa ed efficace, chiediamo ai sindaci della Frentania di fare domanda all’ARTA per l’effettuazione di tutte le verifiche del caso sul Sansificio Vecere s.r.l. di Treglio.

sabato 15 gennaio 2011

TREGLIESI SUDDITI DEL SINDACO DORIS O DORIS SUDDITO DI...


Una biomassa al giorno toglie il medico di torno, o forse era una mela, chissà.
Fattostà che anche a Guardiagrele i nordisti con l'avvallo di alcuni sudditi vogliono aprire l'ennesimo inceneritore.
La differenza tra i sudditi tregliesi e i cittadini ed alcuni politici Guardiesi e che loro si sono opposti.
Siamo stanchi di ripetere quotidianamente che i politici devono fare gli interessi dei cittadini, purtroppo, tranne rare eccezioni, questo non accade quasi mai.
Linceneritore di Treglio inquinerà un'area di 20 chilometri quadrati, praticamente tutta la frentania, a cui dobbiamo sommare i due inceneritori e la turbogas di Ortona e poi, pozzi petroliferi in mare e in terra,Turbogas di Ortona (105 MW),Turbogas di Gissi (850 MW),Turbogas SEVEL (100 MW), inceneritore di rifiuti tossici e nocivi Laterlite di Lentella, inceneritore per biomasse ad Ortona, stoccaggio di KOKE ad Ortona (scarti di lavorazione del petrolio), discarica di rifiuti tossici e nocivi di Rocca S. Giovanni, discarica di rifiuti tossici e nocivi Bosco Mottille S. Salvo, discarica di Cerratina a Lanciano, Akea di Orsogna, CIAF di Atessa, discarica abusiva di rifiuti pericolosi della camorra a Tollo. In Fase di autorizzazioni o costruzione: raffineria e pozzi di gas a Bomba, discarica di Amianto ad Ortona, Centro Oli di Ortona,I iceneritore per biomasse a Castelfrentano,I iceneritore per biomasse di Vasto 1, inceneritore per biomasse di Vasto 2, linea elettrica ad alto voltaggio di Terna, ECC. ECC.
Bene, dopo tutto questo, qualcuno ha mai sentito un sindaco, un cosigliere comunale, provinciale o addirittura regionale della frentania, difendere la salute e gli interessi dei propri concittadini?
Se ne conoscete qualcuno fateci un fischio.
PRETENDIAMO DA QUESTA CLASSE DIRIGENTE DIGNITA' E RISPETTO PER CITTADINI

mercoledì 12 gennaio 2011

SECONDO MESSAGGIO AI POLITICI, DORIS COMPRESO

"Vittoria in Emilia Romagna, dei comitati cittadini, delle persone che tengono alla propria salute.. Dopo un'interrogazione alla Giunta Regionale la centrale a biomasse a Toano non si farà... disponibilità della Regione a reindirizzare i 3,3 milioni destinati verso nuove tecnologie... continua"
"Sul progetto dell'inceneritore di Parma arriva il colpo da ko dei Movimenti in Emilia Romagna. Una risoluzione depositata dal consigliere Favia studiata con tecnici di valore internazionale mette in campo le alternative citando le normative nazionali ed europee.. Vedremo si i partiti, da Idv a SEL-Verdi, al Pdl che a parole iniziano a contestare l'impianto saranno coerenti e voteranno questa risoluzione... continua".
"Grazie al duro lavoro del Comitato No Inceneritori, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi presentati contro la costruzione dell'inceneritore di Albano Laziale... continua"

Lettera di Patrizia Gentilini, oncologa.
"Con il recente scandalo di polli e uova tedesche alla diossina ritorna il problema della sicurezza alimentare (... le mozzarelle campane, le pecore pugliesi, i suini irlandesi) che però rischia di passare come una notizia fra le tante. Col termine diossina si intende la TCDD, nota come “diossina di Seveso” dopo l'incidente del 1976, pericolosa a dosi infinitesimali (miliardesimi di milligrammo), è stata definita la sostanza più pericolosa conosciuta; affini a questa molecola ve ne sono centinaia per cui si parla genericamente di "diossine". Sono molecole persistenti nell’ambiente, la cui assunzione avviene per il 90% per via alimentare: pesce, latte, carne, uova e formaggi. Le diossine sono trasmesse dalla madre al feto durante la gestazione e l'allattamento. Dagli studi risulta che in Italia un lattante di 5 kg assume diossine da alcune decine fino a centinaia di volte superiori al limite massimo dell'UE.
Le diossine rientrano nel gruppo degli interferenti endocrini. L’esposizione a diossine è correlata allo sviluppo di tumori (*). Trattandosi di sostanze così pericolose nel 2004 è stata stilata a Stoccolma una convenzione da 120 Paesi, fra cui l’Italia, per vietare la produzione intenzionale ed imporre la riduzione di quella non voluta. Peccato che il nostro Paese sia stato l'unico a non averla ratificata!
Le diossine si formano in particolari condizioni di temperatura in presenza di cloro. Ogni processo di combustione, in particolare di plastiche, porta alla loro formazione, e sono presenti nei fumi e nelle ceneri degli inceneritori. Le uova alla diossina vengono fatte risalire alla somministrazione di mangimi contaminati da oli industriali ed altri inquinanti agli animali, ma questo oscura il fatto che nel 2005, nella stessa regione ( Bassa Sassonia), si era evidenziata una contaminazione oltre i limiti consentiti di ben il 28% di polli allevati all'aperto - quindi polli "ruspanti", che consideriamo sicuri perchè allevati in modo "naturale". La Bassa Sassonia è caratterizzata da acciaierie ed inceneritori. Parlare di mangimi e non delle ricadute delle diossine non mette a fuoco le conseguenze di uno "sviluppo" industriale dissennato. Aver distrutto la civiltà contadina, avvelenato il territorio con pesticidi e permesso impianti assurdi ed inquinanti come gli inceneritori arreca incalcolabili danni all’ambiente e alla salute e mina la possibilità stessa di sopravvivenza delle generazioni future.
I dati relativi all'agricoltura europea mostrano come l'Italia è destinata al fallimento anche dal punto di vista agricolo che dovrebbe rappresentare l'eccellenza nel nostro Paese. L' andamento dei redditi agrari del 2010 sul 2009 è: EU +12.3, Danimarca +54.8, Olanda +32, Francia +31, Germania +23, Spagna +7, Italia -3.3 (con calo della superficie agricola di 19.200 kmq negli ultimi 10 anni). Dobbiamo riconoscere il fallimento del modello di sviluppo attuale che non si cura delle conseguenze delle proprie scelte ed è arrivato a contaminare le basi dell'alimentazione inquinando anche l'alimento più prezioso al mondo: il latte materno!" Patrizia Gentilini - Presidente Associazione Medici per l'Ambiente ISDE Forlì

CI SONO AMMINISTRATORI COME QUELLI DEL COMUNE DI TREGLIO E COME QUELLI DEL COMUNE DI AVEZZANO

AVEZZANO. Impianto a biomasse:

Il Comune di Avezzano prepara il ricorso al Tar. Dopo le numerose
polemiche sorte subito dopo l’ok alla riconversione dell’ex zuccherificio di Celanoin impianto a biomasse, il Comune di Avezzano passa ai fatti. Questo
pomeriggio, infatti, gli avvocati illustreranno ai membri della
Commissione ambiente le motivazione di opposizione alla centrale a
biomasse e i passaggi del ricorso che verrà presentato al Tar. Gli
avvocati chiederanno a nome dell’amministrazione di sospendere la
decisione del Via e bloccare la riconversione dell’ex zuccherificio di
Celano. Per opporsi alla realizzazione dell’impianto a biomasse la
Commissione ambiente del Comune di Avezzano ha già provveduto a
estendere il perimetro della Riserva naturale del Monte Salviano


PRIMO MESSAGGIO AI POLITICI

ABRUZZESI SVEGLIAMOCI !!


Sono mesi che continuiamo a ribadire che il Presidente Chiodi e la sua maggioranza (e non solo) non fanno gli interessi degli abruzzesi.

Vedi i casi petrolio, inceneritori, discariche e cementificazione della costa.

Il traguardo storico raggiunto con la raccolta di 50.000 firme, fatta quasi solo esclusivamente da NUOVO SENSO CIVICO e COMITATO DIFESA BENI COMUNI , due associazioni locali, senza la mobilitazione delle associazioni storiche, dei partiti, dei sindacati ecc., dimostra la consapevolezza dei cittadini in merito a queste emergenze.

I cittadini abruzzesi, non avendo l’anello al naso, (come molti politici pensano, Chiodi in testa), hanno espresso un giudizio altamente negativo nei confronti del Presidente della nostra regione.

Certamente arrivare ultimi in una nazione dove ci sono Regioni che stanno molto peggio di noi la dice lunga sul suo operato, e se non cambia registro, lui e i suoi amici, saranno ricordati dagli abruzzesi come la classe dirigente che ha annientamento l’ambientale di questa regione.

Tra qualche anno, quando saremo diventati come Taranto e Gela, con tutte le malattie che i cittadini subiranno per le scelte dei loro amministratori, speriamo di rincontrare Chiodi e poterlo guardare finalmente negli occhi e…..


sabato 8 gennaio 2011

NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE. TARTAGLIA E DI NUNZIO GUARDATE E IMPARATE.

Il Comune di Vedelago ha creato, con il riciclaggio dei rifiuti al 95%, un indotto con circa 10.000 addetti, (quasi due SEVEL)
Ecco la differenza tra amministratori pubblici capaci, lungimiranti ed onesti.

mercoledì 5 gennaio 2011

TREGLIO, CENTRALE APERTA, SI.... AI RISCHI !!

"TIMEO DANAOS ET DONA FERENTES"
TEMO I GRECI ANCHE QUANDO PORTANO DONI!! diceva Laocoonte a Troia!!
Potete leggere il documento della lista civica "Viva Treglio" sull'inceneritore e i suoi fautori.

Cliccate qui:

lunedì 3 gennaio 2011

DIO RICICLA IL DIAVOLO BRUCIA - PAUL CONNETT

Chissà se il Vice Sindaco, ingegnere, imprenditore, direttore conosce il Prof. Paul Connet inventore della politica del "Rifiuto Zero".
Probabilmente l'ing. Di Nunzio come direttore di ALESA è impeganto in progetti molto più ambiziosi.
GUARDATE QUESTO VIDEO
Grazie a Enzo Palazzo che ci ha suggerito questo link
http://www.youtube.com/watch?v=e-b5zKKtAD0&feature=player_embedded

sabato 1 gennaio 2011

ANCHE QUESTA E' MAFIA

Vedete questo documento filmato fino al termine, sicuramente avrete le idee più chiare nei riguardi di taluni politici, imprenditori e sedicenti scienziati.

Un pò quello che è successo a Treglio il 21 dicembre 2010, durante lo spettacolo teatrale messo in scena dai promotori dell'inceneritore.
A recitare sul palco c'erano politici, imprenditori e finti scienziati esperti in biomasse.