domenica 30 ottobre 2011

L'INCENERITORE PER BIOMASSE DI TREGLIO AIUTERA' A RIDURRE I GAS SERRA? MIGLIORERA' LA QUALITA' DELL'ARIA? Per scoprirlo clicca su questo titolo

SCIACALLI!!!


DI MARIA RITA D'ORSOGNA
L'arroganza di Giorgio Mazzenga e di Mr. John Klein non ha mai fine. Adesso fanno la parte degli offesi e dicono che hanno pronte "33" risposte integrative da dare alla regione Abruzzo - dopo due anni che gliele hanno chieste! - per trivellare sul lago di Bomba e che occorre dargli risposte concrete e veloci anche se tutto l'Abruzzo gli ha detto di no, ripetutamente.
SCIACALLI!
Sono due anni che noi persone normali e tutti i 930 abitanti di Bomba abbiamo detto tutti i nostri no alle trivelle sul lago e che le ripetiamo. Sono i motivi del buonsenso, dell'intelligenza. Sono i motivi che spinsero la stessa ENI a decidere di non trivellare 40 anni fa. Sono i motivi che Antonio Sorgi, presidente della commissione VIA che ha il potere di dire no, si ostina a non volere ascoltare.
Caro Mazzenga se ancora non lo sai: il lago corre il rischio di smottamenti, frane, subsidenza, alluvioni. Il lago e' zona a rischio Vajont, lo dice la tua stessa ditta. Il lago e' zona turistica, i fumi finiranno dentro le case della gente, e ci si ammalera'. Il lago e' zona verde, agricola. Non e' zona di industria pesante.
Lo scellerato Mazzenga afferma che per presentare le loro "integrazioni" ci hanno messo quasi 2 anni per la
complessità degli argomenti trattati e al loro diretto impatto sull'ambiente esterno.
Al fine di fornire risposte di alto livello tecnico-scientifico ai quesiti posti dalla Regione, sono stati coinvolti professionisti e specialisti italiani e stranieri, anche a livello accademico: tale scelta ha comportato un allungamento dei tempi di redazione delle risposte.
Tradotto in Italiano: hanno dovuto cercare di arrampicarsi sugli specchi e non sapevano come giustificare qualcosa di abominevole che nessuno vuole. Nessuno scienziato indipendente, lo posso assicurare, dira' mai che andra' bene trivellare un lago dove non si e' potuta nemmeno costruire una diga per troppo che il territorio e' traballante.
Dicono che il loro progetto e' stato eseguito nel "pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza e tutela dell'ambiente" e che
le dichiarazioni di contrarietà al proprio progetto, espresse da esponenti politici del Comune di Bomba a seguito della visita della IV Commissione Regionale, vadano supportate e integrate dalle opportune motivazioni. Tali ragioni dovrebbero spiegare in particolare perché un amministratore locale manifesti opposizione a un progetto in grado invece di portare occupazione, investimenti e risorse per le pubbliche amministrazioni, nel pieno rispetto e tutela dell'eco-sistema.
Giorgio Mazzenga, tesoro mio: non siamo mica scemi! Tu sei che devi mostrare che il tuo progetto e' giusto per questo territorio, e lo sappiamo tutti, te compreso, che non porterai niente di buono a Bomba.
E' tutto solo speculazione per la Forest Oil. E' solo denaro facile per la Forest Oil e non certo per noi persone normali. Lo sappiamo tutti.
Questo e' quello che volete voi, ma noi no e noi diciamo: no grazie.
Capisci caro Giorgio Mazzenga?
Do you understand Mr. John Klein? We don't want your rigs here. And that's that. And the land is OURS not yours, do you get it? Go drill Boulder Colorado. Go drill Denver, Colorado. JUST LEAVE US ALONE.
We don't want you here. In what language do you want us to tell you?
Finalemente la nota della ditta di Mazzenga dice:
Un 'no' a prescindere e senza motivazioni non aiuta i cittadini a comprendere le valutazioni espresse dagli amministratori locali. L'aziende ritiene inoltre precisare che, a differenza di quanto riportato sulla stampa, non tutti gli assessori comunali sono contrari al progetto: tra questi l'assessore all'Urbanistica del Comune di Bomba Luigi Gentile, che ha espresso il proprio parere favorevole al progetto, con le opportune motivazioni.
I cittadini hanno capito tutto, cari Mazzenga e caro Klein.
Siete ridicoli, e veramente piccoli, arroganti, senza vergogna.
E va bene, siamo a 929 contro 1.
E ora SPARITE e portatevi Luigi Gentile con voi.

sabato 29 ottobre 2011

BOMBA O NON BOMBA ARRIVEREMO A ROMA, MALGRADO LORO!!!


DI FRANCO MORONI
Moroni alla Forest Oli: «il nostro è un no responsabile»

CHIETI. Ieri l'azienda americana interessata alla realizzazione del progetto per l'estrazione del gas sulle sponde del lago di Bomba aveva chiesto alla politica di spiegare le ragioni del no.

Risponde Franco Moroni, capogruppo del Pdl e consigliere delagato alle problematiche petrolifere.
«La Provincia di Chieti e i comuni interessati», spiega Moroni, «dicono di no perché la politica deve essere interprete autorevole delle esigenze e delle aspettative di tutta la comunità». L'esponente del Pdl ricorda inoltre che quel no «è il risultato ottenuto da una scelta responsabile, affrontando la tematica con serietà ed equilibrio in modo istituzionale senza estremismi e dopo aver verificato la congruità in termini progettuali, ambientali e di salute pubblica».
Moroni punta l'accento anche sull'occupazione minima di mano d'opera per i progetti della Forest (solo 12 persone a tempo pieno per 11 anni): «ben poca cosa», sottolinea il consigliere delegato, «rispetto ai redditi prodotti dalle 124 aziende agricole operanti nel solo comune di Bomba e le molte altre operanti nei comuni limitrofi: 179 a Tornareccio, 14 a Colledimezzo, 8 a Monteferrante, 346 a Roccascalegna, 454 a Gessopalena, 206 a Torricella Peligna, 56 a Villa Santa Maria, 9 a Civitaluparella, 6 a Quadri, dati presi dall’ISTAT nel censimento dell'agricoltura del 2000.
Quindi dodici unità lavorative annue per 11 anni valgono quanto un impatto negativo che si ripercuoterà sui redditi di 1278 e oltre famiglie che vivono con l'agricoltura, per non entrare nel merito del turismo e dello sport locale». Ma le ragioni del no, riferisce sempre Moroni, sono anche altre: «è illogico» far passare 8 chilometri di condutture nel territorio di Bomba, Gessopalena e Roccascalegna tra siti di notevole interesse naturalistico, poi perchè il territorio interessato al progetto, ha già ampiamente contribuito ed ancora oggi contribuisce alla produzione di energia con la costruzione dell’invaso artificiale di Bomba e della centrale idroelettrica di Altino, impianto idroelettrico, fonte energetica rinnovabile e più pulita.
E Moroni ricorda anche che l’intera zona, a causa della sua naturale instabilità idrogeologica e proprio in virtù della presenza dell’invaso, è sottoposta costantemente a gravi rischi per le numerose ed importanti frane attive.
Come peraltro affermato dalla Forest nella rivista International Oil Letter, volume 23 del 20/08/2007 "…..Quella riserva di gas/condensato non e' stata sfruttata perché giace sotto il lago di Bomba e sussiste un rischio di smottamenti in quella zona montagnosa…..", o dalla Agip spa, precedente titolare del campo, nella relazione geomorfologica dell’area di Bomba del 06/10/1992 dove si accerta che “….viste la presenza di vaste aree franose in concomitanza con la presenza di un lago artificiale …. Non esistano le condizioni generali per la messa in coltivazione del giacimento Bomba….”

martedì 25 ottobre 2011

TREGLIO, 25 OTTOBRE 2011 ORE 7.14


I CITTADINI DELLA FRENTANIA RINGRAZIANO IL SINDACO DI TREGLIO PER L'ARIA PULITA CHE OGNI GIORNO GENTILMENTE CI REGALA.

lunedì 10 ottobre 2011

L'IMPRENDITORE IN SCIOPERO DELLA FAME: «CI STANNO UCCIDENDO»


ORTONA. Paolo Cieri della ''Cieri vini'', una delle più grandi cantine dell'ortonese, da ieri sera ha proclamato lo sciopero della fame. Da qualche minuto ha appreso la notizia che il sindaco Fratino si è dimesso e non appare sorpreso: «ci ho discusso ieri sera in Consiglio, gli ho detto che deve fare il suo lavoro, deve fare l'autorità sanitaria e pensare al bene dei suoi cittadini. Ora dice in giro che l'ho anche minacciato...».
Nessuna minaccia, assicura l'imprenditore, che non smentisce però di aver usato probabilmente toni accesi. I toni di chi sta combattendo con tutte le forze per non veder morire l'impresa di una vita. Cieri, come altri duecento residenti che si trovano in contrada Tamarete e altre aziende piccole, medie e grandi, è esasperato e ha la chiara sensazione che la sua attività abbia le ore contate: «la mia azienda raccoglie uva e la trasforma. Non la imbottigliamo ma i clienti scappano. Devo convincerli che le mie uve sono biologicamente a posto. Non ce la faccio più a convincerli. Non ci credono più e vanno altrove. Ho perso il 70% del fatturato, non so che garanzie dare, non so come convincerli», ripete esasperato come una cantilena. «Vengano loro (i politici, ndr) a dirgli che è tutto a posto a me non credono più».
«In 200 metri», continua Cieri, «ci sono cinque aziende insalubri. In due di queste il sindaco ha alcune partecipazioni societarie». E mentre la contrada cambia volto e sembra destinata a perdere la propria tipicità gli ortonesi insorgono. Solo qualche ora fa l'ultimo esposto alla magistratura a seguito di alcuni malori improvvisi in contrada Alboreto. E poi c'è la relazione del Mario Negri sud che non lascia dormire sonni tranquilli. «La frittata è fatta», continua Cieri.
Fino a quando porterà avanti lo sciopero della fame? «Fino a quando il sindaco non farà l'autorità sanitaria e si accerti di quello che sta accadendo sul territorio prima di rilasciare il parere. Qui bisogna fare le cose per bene», continua l'imprenditore. «Basta con le cose all'italiana. Dobbiamo cominciare a fare le cose come in Canton Ticino».
Una presa di posizione dura che parla di una lunga esasperazione repressa per molto tempo e che ora esplode. In fondo sempre più persone contestano le scelte dell’amministrazione comunale di centrodestra e mal digeriscono veri o presunti conflitti di interessi di alcuni amministratori. La protesta cresce proprio come successe all’epoca del centro oli: pare che la storia si ripeta uguale e che non abbia insegnato nulla.
Cieri ha problemi di dialogo con l’amministrazione comunale ed è il fratello del presidente del consiglio, Lucio Cieri (Pdl ex An).
IL COMITATO:«SULLA TURBOGAS BUGIE E NESSUN COMPROMESSO»
Il clima si fa incandescente e così il Comitato Osservatorio Ambiente diffida pubblicamene i consiglieri (futuri ex) a divulgare informazioni false che attengono ad una presunta compensazione indenaro da parte della ditta Tamarete Energia srl.
«L’ipotesi di una compensazione ambientale», dice il comitato, «non è praticabile in quanto non intendiamo scendere a nessun tipo di compromesso con la ditta Tamarete Energia srl e/o con il Comune di Ortona. Trattasi di una questione tra la ditta stessa e il predetto ente, rispetto alla quale il Comitato è e rimarrà completamente estraneo. Non esistono misure compensative di alcun genere che possano mitigare il grande impatto negativo della centrale turbogas sulla salute delle persone e sull’ambiente, per cui questo Comitato continuerà a battersi, con tutte le proprie forze, per impedire l’apertura dell’impianto».
Secondo il comitato non corrisponderebbe al vero come dichiarato dal consiglire Domenico De Iure nella sua lettera di presentazione del progetto di compensazione al Comune di Ortona, «quel Comitato avrebbe deciso di soprassedere alla presentazione per valutare meglio l’ulteriore valore dell’impatto prodotto»
«Questa frase è falsa e offensiva e non appartiene alla filosofia del Comitato, la salute non è merce di scambio e non si baratta. Per questi motivi, nel merito, si diffidano i componenti del Consiglio Comunale dal diffondere false e tendenziose informazioni al riguardo mai deliberate dal Comitato».
07/10/2011 12.28
1597 letture da primadanoi

Inquinamento e BMI: crescita comune
Anche l'ambiente inquinato contribuisce a far acquistare peso (1). Pesticidi, coloranti, aromatizzanti, profumi, plastiche, resine e solventi vengono inalati o assorbiti attraverso la pelle. Esistono studi che dimostrano come anche piccole quantità di queste sostanze contribuiscano all'aumento del BMI. Alcuni, per esempio, addirittura raddoppiano la massa grassa. Senza contare, dicono gli esperti, che alcuni agenti chimici interferiscono con il sistema endocrino cambiando l'equilibrio ormonale dell'organismo e favoriscono l'obesità. E poi, come se non bastasse, l’inquinamento atmosferico può peggiorare le patologie di persone obese. Lo affermano i ricercatori della School of Public Health and Health Sciences dell’Università del Massachusetts, autori di uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Epidemiology and Community Health. Sembra trattarsi dunque di una sorta di circolo vizioso: l'inquinamento provoca l'aumento di peso, chi è in sovrappeso o obeso e vive in ambiente inquinato subisce un ulteriore impatto negativo sullo stato di salute. Aggiungiamo pure che le famiglie più povere sono quelle che mangiano alimenti più calorici - cibi spazzatura - che aumentano tra loro la percentuale di obesi, e che nei quartieri più poveri c'è un maggior inquinamento visto che spesso si tratta di quartieri periferici situati a ridosso di strade a traffico elevato, o vicini a zone industriali, o adiacenti agli aeroporti, o confinanti con discariche, inceneritori e altre amenità del genere. Ecco che il quadro assume la forma definitiva.
Agnes Smink et al. Exposure to hexachlorobenzene during pregnancy increases the risk of overweight in children aged 6 years. Acta Paediatr. 2008 Oct;97(10):1465-9

Pubblicato da Domenico Tiso a 18:02 0 commenti Link a questo post

mercoledì 5 ottobre 2011

AVETE SCRITTO CHE RIINA E' UN MAFIOSO?... ORA PUBBLICATE LA SUA SMENTITA...



Cara lettrice, caro lettore,

in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.

Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:

«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»

Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.

Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.

Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.

Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.

Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.

In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.

Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
Articolo 27

«Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.

Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»

L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.

Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.

Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".

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