sabato 26 novembre 2011

ABBIAMO SCELTO DI DIFENDERE LE MASSE (UMANE) DALLE BIO-MASSE


Hanno dichiarato guerra all’Abruzzo ed alla sua gente: è un’armata invisibile ma presente dappertutto, composta da pochi uomini ma determinati e con alleanze potenti. In tutta la nostra regione ci sono al momento 40 richieste per l’apertura di centrali elettriche a bio-masse e ben 10 progetti riguardano l’area frentana e zona circostante: alcuni sono già in funzione come a Treglio (da giovedì scorso, 24 novembre), altri sono in via di realizzazione o in attesa di autorizzazione come a Lanciano (Villa Pasquini), 2 a Vasto (nei pressi del gioiello naturale di Punta Aderci), 2 a Ortona, e poi a Guardiagrele, Villalfonsina, Casoli, Monteodorisio… E ci limitiamo alle centrali a biomasse tralasciando tutte le altre corazzate dispiegate: raffinerie, impianti di estrazione, turbogas, discariche, mega-elettrodotti e via devastando.

Va considerato che non c’è alcuna necessità di questi impianti,poiché la potenza elettrica installata in Italia è di 110 Gigawatt, a fronte di una richiesta di picco e per poche ore di 57 Gigawatt. Inoltre è costretta ad importare elettricità da Francia e Svizzera, “grazie alle centrali nucleari che non possono essere spente durante la notte” per circa il 18%, ad un costo notevolmente inferiore rispetto a quella prodotta in Italia.(Dati TERNA, 2009 www.terna.it) (Autorità per l’Energia ed il Gas Piano Strategico 2007-2009 All. A, pag 6)

Sgombriamo subito il campo: le centrali elettriche a bio-masse sono classificate attività insalubri di prima classe e le ricerche condotte negli ultimi anni da prestigiosi istituti scientifici tra i quali l’Istituto Nazionale dei tumori di Genova hanno dimostrato che la combustione a bio-masse è altamente inquinante, addirittura 30 volte più di una centrale a metano e perfino di una equivalente a carbone. Altrettanto inquinanti sono le centrali ad oli vegetali. I fumi emessi contengono diossina in quantità 100 volte superiore alle comuni caldaie a metano ed una serie di altre sostanze micidiali che possono produrre gravi danni ai polmoni (in particolare asma e tumori) e favorire l’insorgenza di altre malattie quali ictus, infarti e via di questo passo. Le polveri emesse dalle ciminiere si depositano su case, terreni e coltivazioni e quindi entrano nella catena alimentare e nei cibi che andremo a ingerire.

Tutto questo accadrebbe già se le centrali bruciassero solo quanto dichiarato al momento, ossia cippato e altri cascami di natura agricola (vinacce e sansa). Ma attenzione perché i generali delle armate invisibili stanno preparando la seconda fase dell’attacco, la più micidiale. L’articolo 17 del Decreto Legislativo n°387 del 29 dicembre 2003 consente di bruciare in questi impianti anche rifiuti fossili (scarti del petrolio) e quindi rifiuti solidi urbani e così alla fine, magari in presenza di un’emergenza rifiuti ormai alle porte in regione grazie alla mancanza di politiche serie di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata, ci troveremo pieni di inceneritori di immondizie, paradossalmente finanziati da quella sovrattassa del 7% sulla bolletta elettrica che paghiamo tutti noi e che va a finanziare anche impianti del genere!

Ma queste armate silenziose troveranno una risposta di massa molto meno silenziosa perché oppone all’interesse piccolo ed esclusivo di pochi, la difesa del bene primario ed universale: la SALUTE. E questo motto è scritto a chiare lettere sulle bandiere di Nuovo Senso Civico che per primo ha evidenziato l’operazione in corso, partendo da Treglio e che adesso si schiera a fianco degli abitanti di Villa Pasquini a Lanciano, che si oppongono alla realizzazione di una centrale a biogas in un’area già pesantemente inquinata a causa anche delle diverse discariche presenti nei paraggi. La centrale a biogas, oltre alle solite conseguenze per l’inquinamento crea gravi problemi territoriali perché, per la produzione di biogas, occorrono 400/500 ettari di terreno che andranno seminati, fertilizzati e trattati chimicamente e quindi sottratti alle colture tradizionali, con diminuzione della produzione locale e aumento dei prezzi anche a discapito dei consumatori.

Il Mario Negri Sud nel corso del 2010 ha svolto uno studio sulla qualità dell’aria per conto della Provincia di Chieti che ha evidenziato dati molto allarmanti soprattutto sulla fascia costiera e nelle aree attorno a Lanciano e Vasto. Su una scala tra 1=pessimo e 7=eccellente Lanciano e Villa Pasquini si trovano tra 1 e 3.

Ci siamo sempre vantati di vivere in una regione invidiabile per la qualità della vita, con una natura ricca e generosa di luoghi e cibi, vini e olii, con la possibilità di spostarsi dal mare alle montagne in un’ora. E adesso invece con un’operazione subdola perché mimetica e sotterranea, condotta da troppi anni dall’alleanza di politici lontani dalla gente, pochi affaristi e speculatori di ogni sorta e contraria alle vocazioni ed alle aspettative della stragrande maggioranza degli abruzzesi, si sta distruggendo tutto questo incommensurabile patrimonio di bellezza, cultura, economia ma soprattutto salute.

E invece no: noi difenderemo fino allo stremo la nostra terra ed il nostro mare e costringeremo a farlo tutti quegli amministratori pubblici, a cominciare dai Sindaci, che sono lì per nostro conto e per difendere gli interessi collettivi ed il bene comune dal saccheggio dei miseri interessi personali.

Nuovo Senso Civico è in prima linea mettendo a disposizione tutto il suo bagaglio di esperienza fondato non su vaghe opinioni ma su studi e documentazioni scientifiche rigorose: non siamo qui a vendere fumo come certi personaggi!


giovedì 24 novembre 2011

Petrolio, arrivano altre trivelle e l’Eni riprende i suoi progetti (compreso il Centro oli)


ABRUZZO. La Regione Abruzzo conferma la sua volontà "fossile", nel senso filosofico e letterale del termine: i proponenti di istanze, permessi e concessioni inerenti idrocarburi attendono fiduciosi autorizzazioni che paiono quasi scontate.

FEBBO:«IL WWF FA POLITICA MA NON VEDE LE CONTRADDIZIONI DEI SUOI AMICI»

Il tutto contro una grande maggioranza di cittadini che non vogliono l’Abruzzo come terra di trivelle. In molti casi la volontà è emersa da comitati, associazioni anche attraverso manifestazioni di piazza. Nelle ultime settimane quattro nuove aree sono diventate l’obiettivo di questo nuovo “attacco”. Due nuove concessioni a coltivare, Colle San Giovanni nel Teramano e Aglavizza nel Vastese, fanno da testa d’ariete, mentre altre due nuove istanze di ricerca, Villa Mazzarosa e Villa Carbone sempre nel Teramano, hanno iniziato l'iter amministrativo.

«Gli abruzzesi hanno dimostrato in tutte le sedi possibili», commenta oggi il Wwf, «la contrarietà pressoché unanime alle attività inerenti la coltivazione degli idrocarburi con infrastrutture annesse come il Centro Oli. A chi faceva presente che la legge regionale n. 48 del 2010 era inefficace e ingarbugliava ulteriormente la legislazione, il nostro Presidente Chiodi ha sempre risposto che nessuna concessione era stata data da quando era Presidente della Regione. Cosa ha da dire Febbo ora che viene smentito sul fatto che nel cuore dell'Abruzzo agricolo ci ritroviamo altre concessioni minerarie? Sarà per questo che si è tanto prodigato ad affossare il Parco della Costa Teatina che avrebbe bloccato la trasformazione dell' Abruzzo costiero in distretto minerario?»

E’ un fatto poi che spesso la presentazione di osservazioni contro i progetti è rimessa esclusivamente alla buona volontà di associazioni e cittadini che peraltro si devono scontrare anche con un sistema che certo non facilita la diffusione di informazioni e la partecipazione.

L’accesso informatizzato sul sito dedicato alla VIA (Valutazione Impatto Ambientale) della Regione è complicato e macchinoso. A volte i progetti non vengono pubblicati in formato elettronico (nonostante chi presenta un progetto è tenuto per legge a presentarlo anche in questa forma). Cittadini e associazioni di volontariato devono ogni volta intraprendere spese e giri nel bizantinismo burocratico, perdendo tempo prezioso.

E poi preoccupano le dichiarazioni dell’uomo Eni, Roberto Petri, che al TGR ha dichiarato che saranno ripresi tutti i progetti in sospeso compreso il Centro Oli.

E oltre il petrolio la Regione punta dritto sull’eolico off shore in mare aperto e sulle biomasse. Lo hanno confermato proprio questa mattina sia il presidente Chiodi che l’assessore all’energia Di Dalmazio.

23/11/2011 15:12

FEBBO:«IL WWF FA POLITICA MA NON VEDE LE CONTRADDIZIONI DEI SUOI AMICI»

«I rappresentanti abruzzesi del Wwf», replica subito l’assessore Mauro Febbo, «dovrebbero occuparsi dei problemi reali e seri e non imbarcarsi in attacchi politici e strumentali privi di ogni fondamento. A loro infatti volevo ricordare che il sottoscritto come assessore regionale alle Politiche agricole e il Presidente della Regione Gianni Chiodi non hanno mai rilasciato autorizzazioni o favorito la petrolizzazione dell’Abruzzo. Come assessore ho sempre lavorato per la tutela e la valorizzazione della qualità della nostra agricoltura e ho sempre lasciato che i fatti concreti parlassero per me. Piuttosto i rappresentanti del Wwf dovrebbero farsi un esame di coscienza e preoccuparsi di ciò che hanno fatto e stanno facendo quei politici che si dicono, a chiacchiere, vicini alle loro posizioni. Il Wwf si è dimenticato della Giunta regionale guidata da Del Turco che aveva rilasciato numerose autorizzazioni per il Centro Oli. Lo stesso Centro Oli al quale si erano detti favorevoli, l’allora candidato sindaco di Tollo, Silvio Paolucci (attuale segretario regionale del Pd), e Tommaso Coletti che aspirava alla poltrona di prima cittadino del Comune di Ortona.

Recentemente invece, Luciano Lapenna, sindaco di Vasto, ha autorizzato l’apertura della Centrale a Biomasse sul territorio del tanto sbandierato Parco della Costa teatina. Ma prima di lui altri importanti esponenti del centrosinistra hanno dato prova della loro vocazione ambientalista. Sono questi i fatti concreti, tutto il resto sono chiacchiere senza senso».

23/11/2011 17:43

DA PRIMA DA NOI http://www.primadanoi.it/modules/articolo/article.php?storyid=10178

martedì 22 novembre 2011

ASSEMBLEA DEI SOCI: NUOVO SENSO CIVICO SI RINNOVA E RILANCIA IN DIFESA DELL’ABRUZZO

Lunedì 21 novembre si è svolta l’Assemblea dei soci di NSC nella Sala della Cultura della Parrocchia Spirito Santo a Lanciano, gentilmente concessa da don Michelino Di Lorenzo, da sempre in prima linea nelle battaglie in difesa dell’ambiente e dei diritti della persona.

La lunga relazione iniziale, magistralmente tenuta da Antonio Francia con l’ausilio di una ricca documentazione visiva, ha ripercorso i tre intensi anni di attività dell’Associazione: un periodo di per sé relativamente breve ma che è stato ricchissimo di iniziative e di risultati raggiunti, partendo dalla spinta iniziale del contrasto allo scellerato progetto di trasformare l’intero Abruzzo in distretto petrolifero, umiliando le sue reali vocazioni e deturpando le sue risorse naturali, fino alle attuali battaglie contro tutti quegli impianti altamente inquinanti come inceneritori, centrali a biomasse & company che devastano la nostra principale e vitale risorsa: la SALUTE.

Culmine ed emblema di questa prima fase operativa sono state le 51.150 firme raccolte e certificate su una petizione che chiede alle massime istituzioni italiane ed europee lo stop alla deriva petrolchimica nella nostra regione: un risultato clamoroso ottenuto con l’abnegazione di molti e che non ha precedenti in Abruzzo. Nel corso della relazione è stato tributato un sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono spesi con passione e sacrificio in queste attività e soprattutto è stato rivolto un commosso omaggio alla figura recentemente scomparsa di Armando Orsini, simbolo della battaglia contro il Centro oli/raffineria di Ortona, che non si è piegato alle lusinghe del denaro ed alle prepotenze del potere negando la vendita dei suoi terreni all’ENI. Davide contro Golia: un esempio di moralità, dignità ed attaccamento ai valori della propria terra che dovrebbe essere imitato da tutti, quotidianamente, per sperare davvero in un mondo migliore.

Nel corso del dibattito è stata quindi ricordata l’arma vincente di NSC che si chiama TRASVERSALITA’, ossia l’unione di persone diverse per provenienze, appartenenze e pensieri che si ritrovano insieme con convinzione su obiettivi chiari e condivisi. Questo ha portato alle grandi mobilitazioni ed alla continua pressione sui partiti e le personalità politiche ufficiali di ogni schieramento richiamandole con forza alle loro grandi responsabilità. Questa non è anti-politica nel senso corrente del termine ma è la vera POLITICA, la sua parte più genuina e nobile, il battersi coerente e leale per degli ideali concreti e raggiungibili.

L’Assemblea ha quindi eletto i seguenti 9 nuovi membri del Consiglio Direttivo, operando un’ottima sintesi tra nucleo storico e arrivi recenti, con particolare attenzione all’area di Treglio dove si è costituito un nucleo molto combattivo in risposta agli attacchi che sta subendo la zona:

· Alessandro Lanci Presidente

· Gianfranco Grittani Vice-Presidente

· Gaspare Biraghi Segretario-Tesoriere

· Enrico Graziani Consigliere

· Diana D’Orsogna Consigliera

· Antonio Francia Consigliere

· Angelo Staniscia Consigliere

· Rosa Maria Zulli Consigliera

· Massimo Nasuti Consigliere

In un breve intervento finale il neo-Presidente Alessandro Lanci ha voluto sottolineare che al di là delle strutture ufficiali di gestione che sono comunque importantissime e meritevoli, costituite da persone che si impegnano in prima persona mettendoci la faccia, la vera forza di NSC è rappresentata dalle migliaia di sostenitori sparsi anche fuori regione che in maniera spesso anonima e defilata dedicano tempo e attenzioni in difesa di quel valore primario, diritto inviolabile di tutti noi, che si chiama VITA e che è continuamente attaccato dalle avidità e meschine bramosie di alcuni.

Non è più il tempo di nascondersi, delegare o mostrarsi indifferenti: è il tempo di agire con tenacia e tempestività perché la mamma degli speculatori è sempre incinta.

W NUOVO SENSO CIVICO!

venerdì 18 novembre 2011

Corrado Clini, il nuovo ministro comincia male: si a nucleare, TAV e inceneritori


Il primo giorno in cui si è insediato, abbiamo tessuto le lodi del neo-ministro dell’Ambiente in quanto tecnico molto preparato, che da vent’anni dirige il Ministero e si è speso molto nella ricerca. Già il secondo giorno, scavando nel suo passato, qualche dubbio ci è venuto, ma oggi che siamo appena al terzo giorno del suo mandato, siamo già pentiti di aver affermato che con lui siamo al sicuro. Ha rilasciato poche interviste finora Clini, ma anche quelle poche sono bastate a far imbestialire gli ambientalisti.

La dichiarazione più grave è stata quella sul nucleare. Nonostante Fukushima e nonostante, per la seconda volta in poco più di vent’anni, il popolo italiano si sia espresso con un referendum sulla questione, Clini è tornato a parlare del ritorno dell’atomo in Italia.

Il ritorno al nucleare è una opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto, anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Comunque, di base la tecnologia nucleare rimane ancora una delle tecnologie chiave a livello globale. Il nucleare è possibile a “certe condizioni” perché “è una tecnologia e bisogna valutarla

dunque in breve, chiunque abbia tirato un sospiro di sollievo dopo il referendum può tornare ad essere indignato perché, ancora una volta, il parere dei cittadini viene messo da parte. Avevamo infatti sostenuto sin dall’inizio che la sua presenza nel consiglio d’amministrazione dell’Enea era sospetta, ed ora abbiamo la certezza che un forte conflitto d’interessi è presente anche stavolta (che novità!)

Ma fosse solo questo il problema, saremmo contenti. Invece il Ministro dell’Ambiente continua a mostrarsi interessato più agli affari che all’ambiente stesso. Clini ha rimesso in discussione persino gli OGM, tema sul quale la Prestigiacomo si era guardata bene dallo sbilanciarsi visto che si tratta di una questione spinosa e non molto chiara, sulla quale nemmeno l’Europa ha deciso come comportarsi. Clini sì, dato che in un’intervista su Radio 2 ha dichiarato

gli OGM in molti casi fanno bene.

Orrore! Infatti anche lui dopo un po’ si è reso conto di essersi spinto un po’ troppo oltre, ed ha ritrattato, riferendosi solo agli OGM di origine non alimentare, e comunque si dice disposto ad usarli solo dove c’è aridità o dissesto idrogeologico. Ancora peggio sulla TAV:

è da fare assolutamente

ha affermato il Ministro. Ora, ci rendiamo conto che si può essere d’accordo o no sulla tratta ad alta-velocità Torino-Lione, e che soprattutto chi la dovrebbe utilizzare potrebbe essere convinto che sia utile. Ma un Ministro dell’Ambiente che vede distruggere una delle aree più belle e incontaminate d’Italia e vedere traforare una montagna per decine e decine di chilometri no, non può essere d’accordo. A meno che, come detto prima, al Ministro tutto interessi tranne che l’ambiente. Ma a questo punto, come diceva Greenpeace nel lontano ’96, sarebbe stato meglio fare Clini ministro dell’Industria piuttosto che dell’Ambiente. Dopotutto, già per aver definito il Ponte sullo Stretto di Messina “un’opera bellissima” si dovrebbe dimettere. Per fortuna ha poi aggiunto che bisogna vedere se è prioritaria, e siccome sicuramente non lo è, forse non si farà.

Infine, per non farci mancare niente, Clini si è pronunciato anche sulla questione inceneritori, altra brutta gatta da pelare che persino la Prestigiacomo aveva deciso di abbandonare perché troppo impopolare. A dir la verità sull’argomento Clini non si è espresso in questi giorni, ma qualche anno fa, nel 2008 per la precisione, quando ebbe il coraggio di affermare che alla raccolta differenziata si dovevano affiancare gli inceneritori altrimenti non sarebbe servita a nulla. Se poi, da Ministro dell’Ambiente e da medico, ci spiega come fare ad evitare che la gente che abita vicino a questi “termovalorizzatori” si ammali di cancro, gli saremmo molto grati. Non pensavo di poterlo mai dire, ma forse nel cambio Prestigiacomo-Clini non è che ci abbiamo guadagnato così tanto.

Da ecologiae

Avviso di convocazione dell’Assemblea dei soci di Nuovo Senso Civico.

E’ convocata, per lunedì 21 novembre 2011 alle ore 20,00 in prima convocazione ed alle ore 20,30 in seconda convocazione, l’assemblea dei soci di Nuovo Senso Civico, presso la sala della cultura della Parrocchia Spirito Santo - quartiere S. Rita, in via V. Bellisario, sul seguente ordine del giorno:

1) relazione sull’attività svolta e nuove proposte. Segue dibattito;

2) approvazione della modifica dello Statuto per aumentare il numero dei membri del Consiglio Direttivo;

3) Elezione del nuovo Consiglio Direttivo che, appena eletto, nominerà gli altri organi di NSC, e cioè il Presidente, il Vice Presidente e il Tesoriere;

4) Varie ed eventuali.

venerdì 11 novembre 2011

LE CENTRALI A BIOMASSE IN ITALIA E A VASTO

In Italia stanno proliferando centrali elettriche alimentate con oli vegetali, contrabbandate come un toccasana ecologico per combattere l'effetto serra.

Il 5 novembre, a Vasto, i cittadini che hanno partecipato ad una affollata assemblea convocata dal sindaco, hanno avuto informazioni dal Prof. Federico Valerio, dell’Istituto Tumori di Genova, su quanto siano poco ecologiche le quattro centrali da un megawatt elettrico che vogliono realizzare a poche centinaia di metri da un vero paradiso, questo si ecologico: Punta Aderci. Il detto Professore ci ha poi scritto per riassumere, nei termini che seguono, quanto detto nella conferenza:
per prima cosa occorre sapere che per produrre elettricità si usano grandi motori diesel-marini, ovvero motori in uso sulle navi moderne per far girare le eliche e per fornire tutti i servizi elettrici di bordo.

A Vasto ognuno dei quattro generatori ha una potenza massima di 5.520 chilowatt di cui mille chilowatt (1 megawatt) sono usati per produrre elettricità, utilizzando come combustile olio di colza e di altri semi oleosi.

Il combustibile sarà anche bio, ma quello che esce dai tubi di scappamento di questi grandi motori non è per niente "naturale" e non molto diverso da quello che esce dai motori diesel che nelle nostre autovetture.

I fumi, anche se opportunamente depurati, prodotti dall'olio di colza bruciata nei quattro motori, ogni ora immetteranno nell'atmosfera di Vasto 59 chili di ossidi di azoto.

Un camion pesante, con portata massima di 32 tonnellate, di quelli usati per il movimento terra e massi, con trattamento fumi tipo EURO 3, deve percorrere 13.251 chilometri di strade urbane, per emettere la stessa quantità di inquinanti.

Studi recenti (2009), fatti sulla tossicità di motori diesel alimentati con oli vegetali grezzi (colza) hanno evidenziato che questi fumi, a parità di volume, hanno un'attività cancerogena e mutagena (inducono cioè malformazioni genetiche) fino a 17 volte maggiore di quella, già preoccupante, di un motore diesel. Essi inoltre emettono polveri fini, ultrafini, nanopolveri e idrocarburi policiclici aromatici, che si accumuleranno sui campi e sulle coltivazioni. Sono molto rumorosi: 65 decibel a 7 metri di distanza. Infine, senza il recupero del calore con il teleriscaldamento , il 65% del calore prodotto da tali impianti si disperde nell’atmosfera.

Non c’è alcuna necessità di questi impianti poiché la potenza elettrica installata in Italia è di 110 Gigawatt, a fronte di una richiesta di picco e per poche ore di 57 Gigawatt.

Il proliferare di detti impianti (diesel marini alimentati con biodiesel) è dovuto ai generosi contributi di denaro, concessi a chi produce elettricità da fonti rinnovabili, messi a disposizione da tutte le ignare famiglie italiane quando pagano la loro bolletta della luce gravata da una sovrattassa del 7 %, che va nelle tasche di chi ha indotto la classe politica a organizzare questo grande affare.

Di Federico Valerio Istituto Nazionale Tumori di Genova

Perciò chiediamo al Sindaco di Vasto di non limitarsi ad una opposizione di facciata contro questa iniziativa speculativa ma di opporvisi convintamente in tutte le sedi, revocando il parere urbanistico e igienico-sanitario espresso e impugnando davanti al TAR il provvedimento favorevole emesso dalla Regione. Gli chiediamo infine di impegnarsi ad organizzare, per detto obiettivo, in un’energica azione politica, così come hanno saputo fare i Sindaci del Fucino, che hanno ottenuto dalla Regione la sospensione di una centrale elettrica a biomasse in quell'area.

giovedì 10 novembre 2011

DIRITTO ALLA SALUTE

Speciale Angeli 07 11 2011 nuovo senso civico from GENIO TV on Vimeo.


MUOVERSI IN BICICLETTA: ANCHE QUESTA E’ LOTTA ALL’INQUINAMENTO.

Un merito indiscutibile di Nuovo Senso Civico è quello di battersi non “contro”, qualcosa o qualcuno, ma in difesa di un bene universale e irrinunciabile quale la SALUTE. Salute non è altro che sinonimo di VITA, uno dei termini più abusati nei discorsi pubblici e privati e che poi all’atto pratico il più delle volte viene spudoratamente violato ed offeso.

Difendere la salute (la vita) significa anche combattere l’inquinamento, anch’esso sinonimo ma di morte, grazie ai suoi velenosi lasciti di malattie, tumori e via degenerando.

Nell’ambito dell’inquinamento possiamo distinguere due livelli distinti ma alleati nell’opera di distruzione: quello delle grandi strutture (raffinerie, pozzi e piattaforme di estrazione, centrali a biomasse, industrie chimiche, inceneritori, discariche, mega-elettrodotti, ecc) e quello che potremmo definire quotidiano, quasi (tristemente) familiare.Si va dalle onde elettromagnetiche alle coperture in amianto, dall’alimentazione chimica all’abuso di medicinali e sostanze nocive, dalle caldaie alle automobili. E’ su queste ultime che focalizzerò la mia attenzione in quanto fenomeno più invasivo e diffuso.

Chi si è avvicinato negli anni a NSC così come agli altri movimenti e gruppi che si sono mobilitati, lo ha fatto soprattutto per opporsi allo scellerato progetto di stravolgere la nostra regione con grandi opere molto redditizie per pochissimi e devastanti per tutto il resto della popolazione. E a questo livello ognuno ha fatto ciò che poteva: manifestazioni, raccolta di firme, diffusione di informazioni, tentativi di convincimento. Un lavoro certo impegnativo ma saltuario, periodico, occasionale.

Al secondo livello c’è invece l’opportunità di attivarsi quotidianamente per un impegno che definire tale è forse eccessivo. Assistiamo ormai ad un uso indiscriminato ed insensato di un mezzo che, nato come ipotetica promessa di libertà ed emancipazione, si è trasformato nella nostra camicia di forza, sottraendoci salute, tempo e spazi vivibili (le macchine parcheggiate perennemente davanti agli splendidi rosoni della chiesa di Santa Maria Maggiore sono una ferita sempre aperta). Le polveri sottili in uscita dai tubi di scappamento sono tra i più subdoli e feroci killer in circolazione, il micidiale aerosol quotidiano che siamo costretti ad inalare senza eccezioni, dai neonati in su.

Ma un’alternativa immediata c’è ed è praticabile da quasi tutti ed in quasi tutte le circostanze: la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano per i piccoli e medi spostamenti urbani. Muoversi in bici fa bene a sé stessi per i benefici dell’attività fisica moderata e per la riduzione dello stress (quello della ricerca di parcheggio in primis) e agli altri evitando di aggiungere ulteriori fattori di inquinamento ai già tanti in circolazione. E se ci pensate bene rappresenta un sollievo anche per le tasche, vista la rapina dei costi del carburante.

A questo punto sento alzarsi le prime obiezioni risentite.

Non ho tempo da perdere per andare in bici!” . Invece il tempo (e la pazienza) li perdi proprio nelle code e nella ricerca di un posto utile e non multabile e spesso gli stessi tempi di percorrenza nel breve sono più lunghi con le quattro ruote.

Sì ma in bici respiro ancora di più i gas di scarico e rischio di finire travolto!”: Questo può essere vero ma finchè non scardiniamo questo meccanismo non riusciremo mai a creare quel circolo virtuoso per cui si moltiplicano i “convertiti” e si innesca un positivo fenomeno imitativo. E non potremo mai pretendere dalle istituzioni le piste ciclabili se siamo in quattro gatti a pedalare abitualmente.

In bici ci vanno i poveracci, io mi vergogno!”: E qui scatta un deficit culturale gigantesco: per i benefici collettivi che ne derivano spostarsi in bici possiamo coinsiderarla un’attività “nobile” e se vi capita di andare in tante città tradizionalemnte abituate a quest’uso vedrete pedalare anche persone molto eleganti e distinte, palesemente lontane da una condizione di indigenza!

Per il momento chiudo qui con una nota certamente triste ma che deve darci la spinta per uno scatto di reponsabilità. Ognuno di noi ha potuto verificare negli ultimi anni più o meno direttamente e dolorosamente il diffondersi di malattie spesso mortali anche tra i giovani. Tutto questo non è casuale e non è un castigo di Dio: è un castigo degli uomini, di quello che hanno creato ma soprattutto distrutto. E sono solo gli uomini che possono salvarsi cambiando i propri atteggiamenti e le abitudini, dimostrando nei fatti il rispetto per il primo valore da cui tutto discende: la VITA.

Franco M. Mastrangelo - Nuovo Senso Civico Lanciano

martedì 8 novembre 2011

A Treglio, lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde


I cittadini di Treglio rappresentati da Nuovo Senso Civico Treglio (NSCT), nonostante le voci diffuse ad arte, non hanno mai inteso né intendono intraprendere attività volte a danneggiare la manifestazione di BORGO RURALE, dove si celebrano i prodotti tipici locali, e che proprio essi invece vogliono difendere.

NSCT vuole impedire l’entrata in funzione della centrale a biomasse G.C.T. srl e vietare l’attività produttiva al sansificio Vecere (entrambi classificati “attività insalubri di 1°classe”), agendo in modo pacifico e democratico. E’ per questo che molti cittadini di Treglio espongono striscioni, firmato proteste e richieste di intervento rivolte agli Amministratori Comunali.

Essi temono a ragion veduta gravi ricadute sulla salute degli abitanti di questo e dei comuni vicini, sul mercato immobiliare un tempo in fermento ma ormai fermo, sui terreni agricoli, sulle attività produttive legate all’agricoltura e all’allevamento, e quindi sui prodotti esaltati proprio in occasione della festa Borgo Rurale.

Se dovessero funzionare entrambi gli impianti, sarebbero due i camini ad immettere in aria, 24 ore su 24, sostanze inquinanti. Vogliamo rammentare che il Prof. F. Valerio responsabile del S.S Chimica Ambientale dell’Istituto Nazionale Tumori di Genova, il Prof. F.Stoppa, Preside della Cattedra di Geochimica dell’Università D’Annunzio di Chieti, il Prof. D. Angelucci, docente di Anatomia Patologica Università D’Annunzio e responsabile del Registro Tumori della Provincia di Chieti, hanno certificato che le emissioni delle centrali di Treglio, soprattutto diossina e polveri sottili, sono pericolosissime per la salute in quanto cancerogene e mutagene. Anche l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel 2010, e numerosi studi scientifici in tutto il mondo, si sono espressi contro le centrali a biomasse.

Uno degli slogan usato da alcuni imprenditori e politici, è la grande richiesta di energia elettrica che c’è oggi in Italia. Nell’ultimo convegno sul tema tenutosi a Vasto (Ch) lo scorso 5 novembre 2011, è emerso da fonti del Ministero dell’Economia, dal Garante Per l’Energia e da Terna che la potenza elettrica installata in Italia è di 110 Gigawatt a fronte di una richiesta di picco di 57 Gigawatt per poche ore. (Dati TERNA, 2009 www.terna.it)

“L’offerta di elettricità in Italia è significativamente superiore alla domanda,…i numerosi impianti entrati in esercizio negli ultimi anni… garantiscono la soddisfacente copertura delle punte e rendono possibile l’esportazione…” (Autorità per l’Energia ed il Gas Piano Strategico 2007-2009 All. A, pag 6)

E’ evidente che questi impianti non sono di pubblica utilità: in realtà essi sono di grande utilità solo per chi li realizza, anche se vengono finanziati con le nostre tasse (CIP6 e certificati verdi).

In tal modo noi contribuiamo economicamente al nostro avvelenamento.

DUNQUE, CHI SONO I VERI NEMICI DI BORGO RURALE: QUELLI CHE DA UN LATO SI VANTANO DI AVER CONTRIBUITO AD ORGANIZZARE E PROMUOVERE QUESTA INIZIATIVA MA POI AUTORIZZANO SUL PROPRIO TERRITORIO ATTIVITA’ INSALUBRI O I CITTADINI CHE SI BATTONO AFFINCHE’ IL PROPRIO DIRITTO ALLA SALUTE E AD UN’ECONOMIA SANA, VENGA TUTELATA?

VIVA TREGLIO, VIVA BORGO RURALE, ABBASSO L’INCENERITORE E IL SANSIFICIO

venerdì 4 novembre 2011

martedì 1 novembre 2011

IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA PAOLO PRIMAVERA SI SCAGLIA CONTRO SE STESSO


L’industria vuole investire sull’efficienza energetica e chiede che la politica aiuti questo sforzo e, pensando all’Abruzzo, “non si faccia intimorire dai comitati del no”. A fare queste richiesta, rivolgendosi al governatore della regione Gianni Chiodi, è stato il presidente di Confindustria Chieti e vice presidente Abruzzo Paolo Primavera, intervenuto al convegno su “Efficienza energetica – tutela dell’ambiente e opportunità di crescita”.

Primavera ha preso la parola al posto del presidente Mauro Angelucci, impossibilitato a intervenire.

“L’efficienza energetica è la base per crescere insieme”, sostiene Primavera, “insieme dobbiamo fare squadra per competere in un mondo globalizzato molto difficile. Nel mondo c’è in corso una dura competizione sull’efficienza energetica, una competizione che travalica i confini nazionali. Alcuni giorni fa, ad esempio”, continua Primavera, “in un incontro a Bolzano autorità tedesche hanno lanciato il guanto di sfida all’Italia. I relatori tedeschi hanno spiegato che la Germania ha deciso di abbandonare il nucleare scommettendo sulle energie alternative e rinnovabili, immaginando anche un’asse italo tedesco di sviluppo delle energie alternative e di studio sull’efficienza energetica”. “Ma”, afferma rivolgendosi al governatore Chiodi, “è importante che la politica non si lasci intimorire dai comitati del no”

Ma è lo stesso Primavera che sostiene il Centro Oli, i pozzi di petrolio in mare e in terra?

Forse esistono nuovi comitati organizzati da Confindustria a nostra insaputa?

Anche perché i comitati di cittadini, le associazioni ambientaliste, ma anche molti partiti politici, comuni, province, le associazioni di commercianti, degli agricoltori, dei vitivinicoltori, del turismo, della pesca, la chiesa cattolica chiedono proprio quello che ha sostenuto Paolo Primavera al convegno aquilano.

Avrà mica copiato qualche nostro blog?

Sicuramente tra di noi c’è una talpa che ha scritto questi testi per il presidente Primavera!!!

SE NON FOSSE COSÌ, CARI AMICI, AD OGNUNO DI VOI L’ARDUA SENTENZA.

A TUTTI I CITTADINI ABRUZZESI ALLARME ROSSO, PRONTI AD UNA NUOVA MASSICCIA MOBILITAZIONE

PUBBLICHIAMO DAL SITO DELLA PROFESSORESSA MARIA RITA D'ORSOGNA,
CHE RINGRAZIAMO.


Come ci ricorda il blog di Emergenza Ambiente Abruzzo, l'altro giorno arriva in TV tale Roberto Petri dell'ENI a insinuare che trivellare e' cosa buona e santa e che l'ENI vuole tornare per "mantenere gli impegni presi" con la popolazione.

E di grazia con chi? Con la Buonefra di Nicola Fratino e di Calogero Marrollo a cui l'ENI ha dato almeno 1 milione e centomila euro, in una sorta di do ut des - tu mi dai i permessi, io ti do gli appalti - e secondo tabelle della stessa ENI?

Le notizie sono vaghe e non dicono cosa vogliono trivellare, cosa vogliono fare - e come potrebbe essere altrimenti: la gente se li mangerebbe se solo osassero pronunciare le parole "Centro Oli"? E altrettettanto vaghi sono i misteriosi enti che secondo loro vorrebbero il petrolio.

A parte quel galantuomo di Paolo Primavera che hanno ovviamente interessi di ogni tipo, io non ne vedo. Ricordiamo invece a Petri - che ovviamente non ne sa niente di petrolio, di Abruzzo e di vino, che nel corso degli anni si sono espressi contro il petrolio:

1. Gianni Chiodi, presidente della regione Abruzzo
2. L'intera conferenza episcopale d'Abruzzo e di Molise
3. Le cantine del vino
4. Le province di Chieti, Pescara e Teramo
5. Almeno 40 comuni della costa Abruzzese
6. La Confcommercio
7. Assoturismo
8. La cosa piu' importante di tutte: i cittadini da ogni parte d'Abruzzo, con associazioni, comitati, manifestazioni, mostre d'arte, scolaresche, tutti, tutti. Ipochi che hanno detto no avevano interessi personali o parenti in ENI.

Ricordiamo anche a Petri - a Chiodi - che esiste una legge che vieta le trivelle sul suolo Abruzzese. A suo tempo fu fortemente criticata per le sue enormi lacune. Siamo cosi alla prova del nove: vediamo ora se Chiodi ci azzecca a scrivere le leggi o no.

ROBERTO PETRI: NON VI CI VOGLIAMO QUI!
SE NE VADA!

AVETE GIA' DISTRUTTO MEZZA ITALIA
NON VI LASCEREMO DISTRUGGERE L'ABRUZZO


La cosa piu' buffa e' quando dice al telegiornale che si mettera' d'accordo con la gente per convincerci che trivellare va bene. Ma chi? Ma dove? Ma ci ha preso per gente che crede alle frottole dell'ENI?

Ma poi chi e' costui? Chi l'ha mai sentito prima? Si e' mai distinto per qualcosa di buono nella vita?
Dalle pagine ENI: e' consigliere ENI dal 2011 ed e' capo della segreteria del Ministero della difesa. Ha lavorato per anni alla Banca Nazionale del Lavoro.
E' nato a Pescara, e forse l'ENI pensa che mettendoci uno di Pescara gli sara' piu' facile trivellare.

Petri: tranquillo, manderemo all'aceto pure i suoi tentativi, come abbiamo mandato all'aceto quelli di tutti gli sciacalli venuti prima di lei. L'Abruzzo non si tocca e non ce ne andiamo da qui.

Ai politici di Ortona, avete qualcosa da dire?

1 COMMENTS:

Tatone Massimo said...

Egr. Sig Roberto Petri l'eni attualmente se non erro ha 20 cause aperte in Italia...continuate a dire che tutto è regolare e l'eni non inquina e come per dire che Riina non è un mafioso..allora come mai a Viggiano il tasso di inquinamento e altissimo? perché a Falconara in molti si ammalano di reni e sappiamo che le malattie del sangue sono triplicate??PERCHÉ DOVE C'è ENI E TUTTO QUELLO CHE SI CHIAMA PETROLIO...C'è MORTE???
VENGA IN ABRUZZO E SARÒ IL PRIMO A BUTTARLA IN MARE...