venerdì 18 novembre 2011

Corrado Clini, il nuovo ministro comincia male: si a nucleare, TAV e inceneritori


Il primo giorno in cui si è insediato, abbiamo tessuto le lodi del neo-ministro dell’Ambiente in quanto tecnico molto preparato, che da vent’anni dirige il Ministero e si è speso molto nella ricerca. Già il secondo giorno, scavando nel suo passato, qualche dubbio ci è venuto, ma oggi che siamo appena al terzo giorno del suo mandato, siamo già pentiti di aver affermato che con lui siamo al sicuro. Ha rilasciato poche interviste finora Clini, ma anche quelle poche sono bastate a far imbestialire gli ambientalisti.

La dichiarazione più grave è stata quella sul nucleare. Nonostante Fukushima e nonostante, per la seconda volta in poco più di vent’anni, il popolo italiano si sia espresso con un referendum sulla questione, Clini è tornato a parlare del ritorno dell’atomo in Italia.

Il ritorno al nucleare è una opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto, anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Comunque, di base la tecnologia nucleare rimane ancora una delle tecnologie chiave a livello globale. Il nucleare è possibile a “certe condizioni” perché “è una tecnologia e bisogna valutarla

dunque in breve, chiunque abbia tirato un sospiro di sollievo dopo il referendum può tornare ad essere indignato perché, ancora una volta, il parere dei cittadini viene messo da parte. Avevamo infatti sostenuto sin dall’inizio che la sua presenza nel consiglio d’amministrazione dell’Enea era sospetta, ed ora abbiamo la certezza che un forte conflitto d’interessi è presente anche stavolta (che novità!)

Ma fosse solo questo il problema, saremmo contenti. Invece il Ministro dell’Ambiente continua a mostrarsi interessato più agli affari che all’ambiente stesso. Clini ha rimesso in discussione persino gli OGM, tema sul quale la Prestigiacomo si era guardata bene dallo sbilanciarsi visto che si tratta di una questione spinosa e non molto chiara, sulla quale nemmeno l’Europa ha deciso come comportarsi. Clini sì, dato che in un’intervista su Radio 2 ha dichiarato

gli OGM in molti casi fanno bene.

Orrore! Infatti anche lui dopo un po’ si è reso conto di essersi spinto un po’ troppo oltre, ed ha ritrattato, riferendosi solo agli OGM di origine non alimentare, e comunque si dice disposto ad usarli solo dove c’è aridità o dissesto idrogeologico. Ancora peggio sulla TAV:

è da fare assolutamente

ha affermato il Ministro. Ora, ci rendiamo conto che si può essere d’accordo o no sulla tratta ad alta-velocità Torino-Lione, e che soprattutto chi la dovrebbe utilizzare potrebbe essere convinto che sia utile. Ma un Ministro dell’Ambiente che vede distruggere una delle aree più belle e incontaminate d’Italia e vedere traforare una montagna per decine e decine di chilometri no, non può essere d’accordo. A meno che, come detto prima, al Ministro tutto interessi tranne che l’ambiente. Ma a questo punto, come diceva Greenpeace nel lontano ’96, sarebbe stato meglio fare Clini ministro dell’Industria piuttosto che dell’Ambiente. Dopotutto, già per aver definito il Ponte sullo Stretto di Messina “un’opera bellissima” si dovrebbe dimettere. Per fortuna ha poi aggiunto che bisogna vedere se è prioritaria, e siccome sicuramente non lo è, forse non si farà.

Infine, per non farci mancare niente, Clini si è pronunciato anche sulla questione inceneritori, altra brutta gatta da pelare che persino la Prestigiacomo aveva deciso di abbandonare perché troppo impopolare. A dir la verità sull’argomento Clini non si è espresso in questi giorni, ma qualche anno fa, nel 2008 per la precisione, quando ebbe il coraggio di affermare che alla raccolta differenziata si dovevano affiancare gli inceneritori altrimenti non sarebbe servita a nulla. Se poi, da Ministro dell’Ambiente e da medico, ci spiega come fare ad evitare che la gente che abita vicino a questi “termovalorizzatori” si ammali di cancro, gli saremmo molto grati. Non pensavo di poterlo mai dire, ma forse nel cambio Prestigiacomo-Clini non è che ci abbiamo guadagnato così tanto.

Da ecologiae

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