domenica 4 marzo 2012

I CENTO NIENTE CHE UCCISERO L'ASINO (ovvero il tutto è maggiore della somma delle sue parti)


Quando per imporgli qualcosa gli ripetevano “Non ti preoccupare, è niente, non ti fa niente” il mio compianto suocero Eustachio ribatteva così: “Cende gnènte accìse l’asene” (perdonate la trascrizione improvvisata) ossia “Cento niente hanno ucciso l’asino”. Più chiaro di mille trattati.

La saggezza popolare ci viene in soccorso anche per le nostre vicissitudini legate all’inquinamento e alla qualità della vita perché ci dice papale papale che il dato decisivo è la sommatoria dei singoli fattori (nel nostro caso nocivi e inquinanti) rispetto alle parti isolate tra di loro. Il tutto è appunto maggiore e molto spesso peggiore della somma delle sue parti.

Questa dev’essere la linea-guida principale per qualsiasi comportamento individuale ma soprattutto per le scelte delle amministrazioni pubbliche. Va da sé che ci rivolgiamo come al solito al nostro Sindaco invitando chiunque a fare altrettanto per il proprio Comune di appartenenza: bisogna avere una visione globale dei vari fattori inquinanti (dal traffico agli impianti di tutti i tipi, dai rifiuti alle discariche, dai ripetitori alle coperture in amianto e via discorrendo) per avere un quadro organico della situazione e procedere decisamente ad una progressiva ma drastica riduzione dei rischi.

Non possiamo accettare nuove fonti nocive alla salute solo perché inquinano “entro i limiti di legge” come nel caso della centrale a biogas di Villa Pasquini. Anche perché, lo ricordiamo a chi ha la vista corta, nei dintorni di Villa Pasquini ci sono già la discarica di Cerratina in piena attività, l’ex discarica di Serre con la sua preoccupante eredità, la zona industriale in Val di Sangro, ecc. ecc.

Di più un’amministrazione comunale ha il diritto/dovere di fare pressione su quelle vicine che accettano l’installazione sul proprio territorio di impianti inquinanti (vedi centrale a biomasse e sansificio a Treglio oppure turbogas a Ortona e via discorrendo) perché l’aria non ha confini e le polveri nocive trasportate dal vento possono percorrere centinaia di chilometri.

Riepilogando: se mangio cento porzioni normali di alimenti diversi alla fine creperò di indigestione come se ne avessi ingurgitato uno solo in enormi proporzioni. Questo è un risultato ormai acquisito in medicina e nelle scienze in generale ma che ha enormi difficoltà ad affermarsi in altri ambiti come la politica, al cui interno spesso prevalgono ragionamenti e interessi molto meno lungimiranti.

Ebbene è giunto il momento di dire basta ai tentennamenti ed alle scelte fatte letteralmente sulla pelle delle persone: Sindaco Pupillo e Assessore Tascione, da amministratori e conoscitori della cultura abruzzese ma soprattutto da uomini di scienza quali siete, ci aspettiamo che sappiate interpretare al meglio il detto popolare di cui sopra.

Tutti gli asini, ma prima di tutto le donne e gli uomini della nostra terra ve ne saranno riconoscenti per sempre.

Franco Mastrangelo

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