domenica 29 settembre 2013

LA SUPREMAZIA DELL'AUTO NON ESISTE: QUESTO DEVONO CAPIRE I NOSTRI AMMINISTRATORI

Con l'aumento della circolazione di biciclette in Città, grazie anche al successo trainante del servizio di bike-sharing, è cresciuta in parallelo l'insofferenza degli automobilisti nei confronti di chi pedala, considerato un intralcio. La preoccupante conseguenza è il ripetersi quasi quotidiano di incidenti e investimenti spesso gravi.
E' una situazione che va risolta presto per il bene di tutti e per la quale faremo più sotto delle proposte concrete.

Intanto è doverosa una premessa secca, senza tanti giri di parole: i gas di scarico delle macchine sono cancerogeni, lo dice senza possibilità di smentita l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Significa che fanno venire il cancro, mica il raffreddore.

Ne consegue che chi va in auto provoca un danno diretto alle persone ed all'ambiente sotto forma di inquinamento (da polveri sottili ed altre sostanze varie), ingolfa e spesso deturpa spazi che non sono adatti alle auto (vedi la vergogna delle vetture parcheggiate perennemente davanti ai meravigliosi rosoni di Santa Maria Maggiore), provoca rumori ed atteggiamenti aggressivi e rappresenta molto spesso un pericolo derivante da una guida incosciente (col telefonino o la sigaretta in mano e molte volte con entrambi contemporaneamente, senza cintura e via di questo passo).

Al contrario chi va in bici o a piedi rende un beneficio all'intera Comunità perchè non inquina e quindi non compromette la salute degli altri, non ingombra gli spazi urbani, ha generalmente un atteggiamento più rilassato e socievole e avvantaggia gli stessi automobilisti perchè libera posti auto e parcheggi evitando personalmente l'uso della macchina.

Intendiamoci, nessuno vuole criminalizzare l'automobilista. Io stesso lo sono, come la maggior parte dei ciclisti urbani, essendo costretto per motivi di lavoro ad utilizzare le quattro ruote. Però quando non c'è questa necessità inevitabile ne faccio volentieri a meno, con tutti i vantaggi conseguenti non solo per la collettività ma anche personali in termini di salute, praticità, relax e perfino economici, visti i costi ormai insopportabili dell'acquisto e del mantenimento di un'autovettura. Assistiamo invece quotidianamente ad un uso smodato ed inutile del mezzo da parte di moltissime persone.

E nonostante tutto questo accade che i primi vengono premiati con tutte le attenzioni (anche perchè rappresentano una bella vacca da mungere con tasse, bolli, pedaggi e accise varie) mentre i secondi passano sistematicamente in secondo piano.

E' giunto il momento di dirlo con tutta la chiarezza possibile: non esiste alcuna supremazia dell'auto, specie negli spazi urbani, e questo se lo devono mettere bene in testa i nostri Amministratori. Per quali motivi ha più diritto a circolare nel migliore dei modi in Città un'automobile rispetto ad un portatore di handicap? Perchè il primo riflesso è quello di chiedere nuovi parcheggi invece di nuovi marciapiedi o piste ciclabili?

Torniamo a chiarire la questione dei parcheggi: quasi sempre fare nuovi parcheggi significa aggravare e non risolvere il problema perchè si incentiva l'aumento del traffico andando oltretutto ad appesantire le casse pubbliche (finanziate dalle tasse di tutti i contribuenti) con la spesa di milioni di euro per pochi posti.
Al contrario, incentivando l'uso di mezzi alternativi virtuosi quali appunto la bici o la camminata a piedi, quelle persone che vi faranno ricorso lasciando l'auto a casa libereranno i parcheggi che già esistono e quindi senza alcun costo aggiuntivo saranno immediatamente disponibili i posti per chi ne ha davvero bisogno. Convincere mille persone a spostarsi in città rinunciando alle quattro ruote significa creare subito centinaia di spazi liberi e migliorare complessivamente la qualità della vita di tutti.

Non è un'impresa difficile, se vediamo in pochi mesi quante persone hanno fatto questa scelta, incentivando tra l'altro il mercato delle bici elettriche e tradizionali sulla scia del servizio delle bici condivise. E chi l'ha provato si è reso immediatamente conto di tutti i vantaggi che ciò comporta.

Adesso gli Amministratori Comunali tutti devono fare la loro parte se vogliono davvero bene ai loro concittadini.
Così come hanno trovato in passato o nel presente finanziamenti milionari per rotatorie, parcheggi e strade, si diano da fare per trovare fondi  per le piste ciclabili ed i percorsi pedonali che costano enormemente meno.
E comunque per avere effetti positivi immediati adottino subito tutti quegli interventi che si possono fare a costo quasi zero: ad esempio decongestionino le strade dal traffico veicolare rendendole più sicure per chi pedala con l'adozione dei sensi unici previsti nel "Piano del traffico", potenzino il bike-sharing con altre biciclette e soprattutto le proteggano con le pensiline, altrimenti la stagione invernale rischia di distruggerle.

Come spesso accade i cambiamenti delle abitudini creano malumori nella Cittadinanza, ma l'arma vincente dell'Amministratore che crede in quel che fa e che deve avere una visione di lungo periodo è il risultato nel tempo che dimostrerà i vantaggi collettivi in termini di migliore mobilità, minori costi pubblici e privati e soprattutto in benefici evidenti per la salute ed il benessere.

Crediamo che su questi argomenti si possa instaurare un dibattito civile ed alla luce del sole, senza fomentare inutili e deviati risentimenti: la forza delle buone ragioni non ha paura di confrontarsi con nessuno.

Franco Mastrangelo - Nuovo Senso Civico

La vergogna di Santa Maria Maggiore assediata dalle auto
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