domenica 23 novembre 2014

L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LANCIANO E QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DEL DE TITTA.

 
La Torre Aragonese con l'"ecomostro" sulle mura

Partiamo dall'aspetto più rilevante e grave emerso durante il Consiglio Comunale straordinario del 17 novembre sul progetto di ampliamento dell'Istituto De Titta: l'affermazione fatta dal rappresentante della Soprintendenza che se fosse stato in possesso di tutte le carte presentate dalle associazioni, "non avrebbe dato il via libera all’opera".

Oltre alle eventuali implicazioni di natura legale, è questa l'ennesima dimostrazione di come  a Lanciano le Associazioni, organizzazioni del tutto volontarie e gratuite, debbano troppo spesso svolgere funzioni di supplenza degli organismi istituzionali che al contrario, per obbligo di legge e dietro compenso, sono tenuti a seguire ed approfondire meticolosamente tutti gli argomenti di interesse pubblico con l'unico fine di tutelare il bene dell'intera Comunità.

Il Sindaco Pupillo (adesso anche Presidente della Provincia) insieme alla sua maggioranza ancora una volta non ha ritenuto utile e doveroso un preventivo confronto pubblico su un argomento che già da tempo stava suscitando un ampio dibattito critico nell'opinione pubblica lancianese, sottoponendosi così ad una brutta figura che si poteva facilmente evitare.

La partecipazione è la linfa della democrazia e praticarla fa bene a tutti, amministratori e amministrati, contribuendo ad accrescere l'attaccamento alle sorti comuni.  Nessuno ha in tasca la verità assoluta ma proprio per questo lo scambio di idee aiuta sempre nella risoluzione dei problemi. Viceversa si ha sempre più netta l'impressione che ci si arrocchi nel proprio fortino in difesa di un consenso che, forse senza averne piena consapevolezza, sta rapidamente evaporando.

Diciamo con nettezza che è ora di dire basta a nuove cementificazioni inutili e dannose in aree non idonee.  Basta al consumo di suolo e alle impermeabilizzazioni dei terreni che sono concausa determinante dei disastri da dissesto idrogeologico. Basta alla vergognosa incoerenza tra declamazioni e discorsi teorici favorevoli a politiche virtuose e le autorizzazioni concrete verso pratiche di natura opposta.

Nel caso in essere non è possibile valutare il recupero dell'importante area dell'ex Istituto Agrario attualmente in abbandono a Torre Sansone e verificare subito se sia una strada praticabile? Lì gli edifici esistono già, così come ampi giardini e strutture di vario genere che per la loro dislocazione periferica permetterebbero anche  di decongestionare il traffico cittadino.

Speriamo dunque che questa vicenda gestita malissimo dall'A.C. di Lanciano e conclusa momentaneamente con una poco gloriosa ritirata, possa servire di lezione a chi di dovere per cambiare rapidamente rotta così da concorrere al miglioramento della nostra Città insieme a tutte le persone di buona volontà che hanno sempre dimostrato di volerlo fare disinteressatamente e senza oscuri secondi fini.

 Franco Mastrangelo - NUOVO SENSO CIVICO