giovedì 12 novembre 2015

AVVISO A D'ALFONSO, LOLLI, P.D. & COMPANY: NON CI FACCIAMO PIU' ABBINDOLARE DA NESSUNO E LE UNICHE PAROLE CHE VOGLIAMO SENTIRE SONO I FATTI.



Il Partito Democratico (o Matteo Renzi, ma il risultato non cambia) controlla il Governo nazionale e regionale essendo la prima e determinante formazione politica in entrambi gli ambiti. Detiene il potere.

Nella vicenda Ombrina ed in generale su tutta la questione energetica e petrolifera nazionale Matteo Renzi, al di là delle enunciazioni di circostanza, ha fatto capire chiaramente da che parte sta e non è certo la nostra. Quella al contrario in cui dice di schierarsi Luciano D’Alfonso, ma alla Conferenza dei Servizi di Roma lui non c’era a far valere tutto il suo peso rappresentativo. Impegni inderogabili e sovrastanti un appuntamento che potrebbe decretare la rovina di un’intera regione? Mah! Però il delegato Giovanni Lolli ci riferiva solerte che il Presidente “si teneva costantemente informato”. Bontà sua.

Lo stesso Lolli, nella veste di seconda carica regionale, all’uscita dalla Conferenza medesima si mostrava furibondo nei confronti dell’atteggiamento giudicato prevaricatorio e illegale di Ministero e suoi dirigenti minacciando prossime denunce penali ed annunciando in diretta televisiva una escalation della battaglia in corso con alla testa proprio la Regione Abruzzo (nel senso dell’istituzione perché il suo popolo combatte già da tempo). Per questo riusciva, compiaciuto, a raccogliere perfino qualche sporadico applauso (di incoraggiamento) dagli esausti ma altrettanto furenti manifestanti.

A distanza di due giorni tutto quell’ardore sembra essere già evaporato e le barricate appena innalzate già smobilitate.

Da Luciano D’Alfonso, sempre pronto a infilzare con lo sguardo telecamere e spettatori, nemmeno uno straccio di dichiarazione di routine. Sulla questione Ombrina già dal Consiglio Regionale del 5 novembre sembra aver perso la consueta parlantina.
Dal segretario regionale del PD, Marco Rapino, un invito ad abbassare i toni: “bisogna tornare a parlare seriamente di ambiente”. Come ad esempio ha sempre fatto il PD a Roma e in Regione portandoci fino a questo punto?
Dai Parlamentari colleghi di partito poi, il solito silenzio che se non fosse ormai troppo banale dirlo si potrebbe definire “assordante”.

Ebbene noi diamo ragione a Lolli quando parla di escalation ma allarghiamo il concetto in tutte le direzioni. Altro che abbassare i toni! Ci siamo abbassati fin troppo in passato e per questo siamo ridotti così. Adesso più che mai è l’ora di tenere la schiena dritta, di non fare sconti a nessuno e di reclamare con tutta la forza possibile ciò che ci è dovuto, ossia ascolto e rispetto.

ESCALATION LEGALE E GIUDIZIARIA: quella annunciata da Lolli e che pretendiamo sia subito innescata con a capo la Regione per stanare tutti gli eventuali bari, i corrotti e i collusi di questa brutta storia. Perché la Legge, quando non è violata, sta lì proprio a tutelare e proteggere i più deboli che non hanno altri “strumenti” per piegare a proprio favore le decisioni pubbliche.

ESCALATION DELLA MOBILITAZIONE: la lotta dovrà necessariamente intensificarsi ed ampliarsi in maniera democratica e legale certo, ma con un’ulteriore radicalizzazione perché quando vengono calpestati con arroganza i sacrosanti diritti delle Comunità alla propria autodeterminazione non ci si può aspettare una risposta soft, checchè ne dica Rapino e il suo partito.

ESCALATION POLITICO-ISTITUZIONALE: se D’Alfonso è davvero convinto e consapevole che questa non è una lotta parziale contro un singolo progetto ma un bivio senza ritorno dove si decide se svendere e portare alla rovina l’Abruzzo intero e le sue speranze oppure salvarlo e condurlo ad un giusto futuro di benessere diffuso allora deve essere pronto come ultima ratio a portare lo scontro istituzionale al massimo livello presentando le sue dimissioni a Renzi sia da Presidente della Regione che da membro del PD se a livello centrale non verranno prese subito, com’è abbondantemente nel loro potere, decisioni che cancellino definitivamente Ombrina e la deriva petrolchimica dell’Abruzzo.

DA PARTE NOSTRA, STAI “SERENO” RAPINO, NON CI SARA’ ALCUN ABBASSAMENTO DEI TONI MA STAREMO ANCORA PIU’ ATTENTI DI PRIMA A MONITORARE OGNI ATTO E DICHIARAZIONE DEI RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI E DI PARTITO PER DENUNCIARNE PUBBLICAMENTE TUTTE LE INEFFICIENZE E LE AMBIGUITA’ FINO ALLA VITTORIA FINALE CHE ARRIVERA’ SICURAMENTE NONOSTANTE TUTTO E MALGRADO QUALCUNO.

Nessun commento: